“L’uccisione, la sera del 3 giugno a Caltanissetta del pakistano Siddique Adnan è un fatto gravissimo, soprattutto se, come sembra, dietro l’omicidio ci sono i caporali cui lui si sarebbe opposto prendendo le difese di alcuni lavoratori. Si confermerebbe che nessuna provincia è immune dal caporalato. A questo punto la piena applicazione
della legge 199/2016 diventa urgente, per garantire un corretto incrocio tra domanda e offerta di lavoro agricolo e avere finalmente strumenti fondamentali al reale contrasto al lavoro nero, allo sfruttamento e ai drammatici fenomeni di caporalato”.

Lo scrivono in una nota congiunta i segretari della Flai Cgil Sicilia e Caltanissetta, Tonino Russo e Giuseppe Randazzo. I due esponenti sindacali esprimono cordoglio per l’accaduto.

“I lavoratori agricoli pakistani – scrivono- rappresentano il 10% del totale dei lavoratori stranieri, comunitari e non, nella provincia e nella sola città di Caltanissetta il 20% dei lavoratori agricoli, la comunità straniera più numerosa. Confidiamo nel lavoro degli organi inquirenti e delle forze dell’ordine e siamo fiduciosi che si possa arrivare alla verità- aggiungono- contribuendo a sradicare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro agricolo diffuso nella provincia”.

Russo e Randazzo ricordano che “la Flai porta avanti da tempo la battaglia contro il caporalato. “L’attuazione dei provvedimenti conquistati- affermano Russo e Randazzo- deve avere adesso un’accelerazione,a cominciare dalla istituzione delle sezioni Territoriali della rete del lavoro agricolo di qualità in tutte le province. Anche L’art. 103 del Decreto Rilancio, fortemente voluto dalla Flai, sulla regolarizzazione dei lavoratori stranieri impiegati in agricoltura- sottolineano- è uno strumento fondamentale per contrastare i ricatti dei datori di lavoro e dei caporali che si troveranno di fronte, finalmente, uomini e donne con pieni diritti e non braccia da sfruttare”.

Quella del caporalato, è la pista più battuta dai carabinieri che indagano per fare luce su quanto accaduto.
Nei giorni scorsi hanno fermato per il delitto quattro pakistani e un quinto per favoreggiamento.

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