Il gup di Caltanissetta ha condannato a otto anni di reclusione Milosan Radosavljevic, accusato di una rapina avvenuta nel 2014 ai danni di Daniela Faraoni, attuale direttore generale dell’Asp di Palermo, e del figlio Leonardo Burgio, imprenditore e sindaco in carica di Serradifalco nel Nisseno.
L’uomo dovrà anche risarcire i danni morali e materiali
L’uomo dovrà anche risarcire i danni morali e materiali alle vittime della rapina che risale al 26 giugno di otto anni fa, quando madre e figlio, nella loro villa di contrada Altarello, a Serradifalco, furono legati e imbavagliati da sei persone a volto coperto e armate di pistola che fecero irruzione nell’abitazione, portando via denaro e preziosi.
Le indagini
Le indagini condotte dai carabinieri di Caltanissetta e Serradifalco su delega della Procura hanno portato a individuare diversi pregiudicati per i quali, tuttavia, l’accusa aveva chiesto l’archiviazione per la ritenuta insufficienza di prove.
Le parti offese hanno presentato opposizione alla richiesta di archiviazione e il Gup Graziella Luparello aveva disposto l’imputazione coatta per il solo Radosavljevic, a carico del quale aveva ravvisato gravi indizi di colpevolezza, archiviando definitivamente le altre posizioni.
L’imputato ha scelto il rito abbreviato
L’imputato ha scelto il giudizio abbreviato che si è tenuto oggi davanti al Gup David Salvucci, che ha sposato la tesi delle parti civili, difese dagli avvocati Antonino e Giuseppe Reina, e Antonio Campione, mentre la procura aveva chiesto l’assoluzione per insufficienza di prove.
“Prendo atto con soddisfazione – ha dichiarato Burgio – della condanna dell’imputato, che io e mia madre avevamo riconosciuto in foto durante le indagini, e lo ritengo un segnale importante della presenza dello Stato a fianco dei cittadini inermi che subiscono reati odiosi come questo. Come cittadino e come servitore delle Istituzioni ringrazio la magistratura per il lavoro svolto e l’Arma dei carabinieri per le puntigliose indagini condotte sul caso. Speriamo che nessuno debba più subire la violenza e le minacce di criminali come quelli che abbiamo affrontato io e mia madre”.
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