Prosegue l’azione della Guardia di Finanza di Caltanissetta a tutela della spesa pubblica, volta a prevenire e contrastare l’indebita percezione delle risorse erogate dagli Enti Previdenziali a sostegno del reddito. L’attività investigativa portata avanti dai finanzieri del Gruppo di Gela ha consentito di individuare e deferire alla locale Procura della Repubblica 73 soggetti, per i quali vale la presunzione di innocenza, residenti principalmente nei Comuni di Gela e Niscemi, che hanno richiesto e indebitamente percepito il reddito di cittadinanza.

I controlli

I controlli nel tempo svolti, hanno permesso di rilevare diverse irregolarità e falsità attestate nelle richieste rivolte all’Inps. In particolare, tra i soggetti denunciati risultano extracomunitari privi del requisito di permanenza minimo nel territorio dello Stato, pari a 10 anni, cittadini dichiaratisi disoccupati, ma che in realtà lavoravano “in nero”, e soggetti con precedenti penali, anche in materia di criminalità organizzata.

Le indagini svolte, che hanno riguardato il monitoraggio di somme erogate per complessivi 874.574,00 euro, si sono concluse con la quantificazione di somme indebitamente percepite per un totale di circa mezzo milione di euro e la relativa segnalazione all’Istituto Previdenziale preposto all’erogazione del sussidio, che ha provveduto al blocco di ulteriori importi indebitamente richiesti per circa 400.000 euro.

Gli odierni risultati testimoniano il costante impegno della Guardia di Finanza a presidio della corretta destinazione delle risorse pubbliche, affinché vengano realmente destinate ai soggetti aventi diritto e utilmente impiegate per contrastare la povertà.

L’operazione a Catania

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito della sistematica azione di contrasto all’indebita percezione di risorse pubbliche, hanno controllato la posizione di vari richiedenti il beneficio del Reddito di Cittadinanza rilevando numerose irregolarità ad esso collegate. Segnatamente, i Finanzieri della Compagnia di Caltagirone, prendendo in esame le istanze di 90 soggetti avrebbero scoperto che gli stessi erano, per varie ragioni, tutti indebiti percettori della misura di sostegno.

Pertanto, le Fiamme Gialle hanno provveduto a segnalare alla locale Procura della Repubblica le diverse irregolarità rilevate e le falsità attestate nelle richieste rivolte all’Inps, che avrebbero di conseguenza indotto l’amministrazione a erogare nel tempo le somme così indebitamente percepite.

In particolare, tra i segnalati, numerosi soggetti risultano essere cittadini di origine extracomunitaria che non avrebbero maturato il periodo di residenza minima nel territorio nazionale pari 10 anni. Tra le fattispecie di illecito esaminate sono stati riscontrati anche casi di lavoratori irregolari “in nero” percettori del beneficio che non avevano comunicato la variazione della posizione lavorativa all’Istituto Nazionale competente al fine di permettere un eventuale ricalcolo dell’importo da percepire o, nel caso, disporre della sua totale decadenza.

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