Tra le pieghe del piano di recupero dell’area di crisi complessa di Gela si nasconde l’arrivo di una enorme quantità di olio esausto.
È quanto emerso oggi nel corso di un’audizione all’Ars cui erano presenti i rappresentanti di Eni, Invitalia e Sicindustria, oltre ad una grossa rappresentanza dei sindaci dei Comuni del comprensorio gelese.
“Non vorremmo – dice il deputato Nuccio di Paola – che la toppa fosse peggiore del buco, e si passasse dalla padella alla brace. Tutti e 4 i progetti di cui abbiamo notizia sono relativi a trattamento dei rifiuti. Per la rinascita del comprensorio ci aspettiamo ben altro. E con noi lo aspettano 24 Comuni e 400 mila abitanti”.
Alla Regione il Movimento 5 stelle rimprovera pure lo scarso interesse mostrato per il piano, cosa che si concretizza nei pochi fondi messi a disposizione.
“Dei 25 milioni di euro disponibili – afferma Di Paola – solo 10 arrivano da Palermo, mi sembrano veramente pochi, specie se ciò è raffrontato con quanto destinato ad altre aree di crisi”.
Sul ruolo passivo della Regine mette l’accento anche Giancarlo Cancelleri:
“C’è una imbarazzante continuità con l’operato del governo Crocetta. La Regione si è limitata a fare un compitino scialbo e senza prospettiva di sviluppo, l’area fra Caltanissetta e Gela non può ancora subire scelte miopi che affossano ancora di più un territorio spesso dimenticato e sempre martoriato”.
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