Il processo sul cosiddetto “Sistema Montante” per il momento rimarrà a Caltanissetta e non sarà trasferito a Catania, ipotesi che era stata prospettata. Il Tar Lazio ha accolto il ricorso del sostituto procuratore Pasquale Pacifico, attuale sostituto al tribunale di Caltanissetta. Ricorso partito dopo la nomina di Nicolò Marino, Gip del tribunale di Roma, a procuratore aggiunto di Caltanissetta. E’ quanto ha affermato in aula il pm Maurizio Bonaccorso. Domani il Consiglio di Stato dovrebbe dichiarare il non luogo a procedere sull’appello cautelare proposto da Nicolò Marino in considerazione del fatto che già è intervenuta la sentenza di merito.

La rinuncia alla parte civile

Nell’udienza dello scorso 5 gennaio, Marino, tramite il suo legale, aveva comunque comunicato di rinunciare alla sua costituzione di parte civile. Si attende ora la decisione di Marino per un eventuale appello alla decisione del Tar Lazio.

Il troncone di questo processo

Il processo, che si celebra a Caltanissetta, è a carico di 30 imputati ed è nato dall’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Montante”. La vicenda sorta da una tranche dell’inchiesta sull’ex leader di Sicindustria. I tribunali hanno già condannato Montante in appello in abbreviato a otto anni per corruzione. L’accusa è di aver rivelato notizie coperte dal segreto d’ufficio e per favoreggiamento. Adesso questa costola del processo è in primo grado davanti al tribunale a carico di esponenti delle forze dell’ordine, imprenditori e politici.

Il processo e la battuta d’arresto

Il processo sul “Sistema Montante” si è ‘fermato’ dopo che il Csm ha nominato procuratore aggiunto di Caltanissetta l’attuale gip di Roma, Nicolò Marino, che è parte civile per uno degli episodi contestati. Per legge in questi casi il procedimento deve essere trasferito e essere celebrato a Catania, come chiesto da diversi avvocati della difesa il 17 febbraio del 2022. Il magistrato aveva comunque dichiarato il ritiro della sua costituzione come parte civile nel processo, dove sarà presente come parte lesa. Il tribunale di Caltanissetta si era riservato di decidere sulla richiesta di trasferimento del processo a Catania nell’udienza dello scorso 19 dicembre. Ma nel frattempo è intervenuta la sospensione dell’efficacia del provvedimento di nomina del Csm di Marino da parte del Tribunale amministrativo regionale di Roma. Questo per effetto di un ricorso presentato da un altro candidato al ruolo di procuratore aggiunto a Caltanissetta, il sostituto procuratore Pasquale Pacifico in servizio alla Dda Nissena.

Camera di consiglio a maggio

Il Tar ha fissato la camera di consiglio per il 10 maggio 2023, data che potrebbe essere decisiva per la scelta definitiva della sede del procedimento penale.

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