Il 2016 sta finendo e a Caltanissetta perdura il grave stop delle sterilizzazioni dei cani randagi. Ormai da quasi un anno, afferma Ennio Bonfanti, presidente del WWF Sicilia Centrale, sembra che la repressione del randagismo non interessi più a nessuno, almeno tra le istituzioni preposte (ASP e Comune)

Una situazione paradossale per una delle province italiane più caratterizzate dalla diffusione di cani non padronali. Una continua produzione di randagi che viene in qualche maniera tamponata solo con costose convenzioni con i canili privati. Il problema, però, rimane a monte.

Secondo il WWF, che fa riferimento a quanto pubblicato nell’albo pretorio del Comune di Caltanissetta, dall’inizio dell’anno ad oggi sono solo cinque i cani sterilizzati e reimmessi nel territorio così come prevede la legge regionale n.15 del 2000. Il WWF  sottolinea altresì come siano di fatto disapplicate le Linee Guida emanate dall’Assessorato Regionale alla Salute della Regione Siciliana in ottemperanza a quanto previsto dalla stessa legge. Linee che prevederebbeo specifici programmi di controlo demografico sulle popolazioni di cani randagi, concordati tra Comune, ASP e associazioni di volontariato presenti sul territorio.

Ed invece l’ambulatorio che nel passato era stato adibito alle sterilizzaizoni (si trattava di un ex scuola rurale ristrutturata con fondi regionali) è ormai da tempo inattivo. Dunque ci siamo fermati a cinque cani che, tra l’altro, sono stati sterilizzati in un canile privato. Un numero ridicolo, afferma sempre il WWF, rispetto alla vastità che il fenomeno del randagismo assume in tutta la provincia. Un’ iniziativa, riferisce sempre il WWF a proposito delle sterilizzazioni, che andava nel caso potenziata e resa ancora più efficiente.

Un nuovo esempio della mancata repressione  del fenomeno del randagismo che si va così ad aggiungere alle recenti polemiche circa l’abbattimento dell’apposito capitolo di spesa con il quale il Ministero della Salute, predisponeva gli interventi nel settore.

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