Un operaio di 59 anni è morto, stamani poco dopo le 9,30, schiacciato dalla pala meccanica che stava manovrando per effettuare un movimento terra nella diga Comunelli, in territorio di Butera.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco per il recupero della salma. Sono state avviate due inchieste: una della magistratura, l’altra dell’ispettorato del lavoro.
Per l’uomo non c’è stato scampo, nonostante l’intervento del 118, dell’elisoccorso e dei vigili del fuoco.
Come si legge su Il Fatto Nisseno, la vittima si chiamava Giovanni Cusumano ed era di Favara.
Lavorava per conto della Giro servisse srl, impegnata nelle indagini geotecniche e strutturali nell’invaso Comunelli. Oggi dovevano essere effettuati dei lavori di ripristino per il monitoraggio della diga
L’operaio morto, stava effettuando con il bob cat alcuni lavori di escavazione per poi creare alcuni collegamenti elettrici utili alla misurazione del quantitativo d’acqua all’interno dell’invaso.
Secondo una prima ricostruzione il bob cat che era in bilico si sarebbe spostato e l’operaio, uscito fuori dall’abitacolo, e’ stato travolto dallo stesso mezzo di lavoro.
Si tratta dell’ennesima vittima sul lavoro in Sicilia.
Lo scorso febbraio, un incidente analogo si era verificato all’interno del mercato ortofrutticolo di Donnalucata, nel Ragusano. A perdere la vita un operaio di Scicli di 44 anni, Memmo Paolello.
Mentre stava operando delle azioni di carico e scarico della merce, il muletto che guidava si è capovolto e lo ha schiacciato.
Fatale per l’uomo il trauma toracico riportato sotto il pesante mezzo.
Sul posto erano intervenuti, oltre ai sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo, anche i carabinieri di Scicli.
“Continua la strage silenziosa: un altro incidente sul lavoro. Stamattina un operaio è stato schiacciato da una pala meccanica. Per noi la vita e la sicurezza nei luoghi di lavoro è da sempre al centro dell’attenzione. A gran voce ribadiamo alla Ministra Catalfo che la “patente a punti per le imprese” non può rimanere ancora sulla carta. Le aziende devono rispettare e aumentare i controlli. È necessario uno sforzo in totale sinergia: basta parole, servono fatti!”. Lo afferma in una nota Ivana Veronese, segretaria confederale Uil.
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