- Arrestati 5 specialisti della “truffa dello specchietto” a Caltanissetta.
- Richieste tra 20 e 100 euro, anche una donna nella banda.
- I 5 erano residenti tra Canicattì e Castrofilippo, di età compresa tra i 51 e i 31 anni
I Carabinieri della Stazione di Caltanissetta e della sezione operativa della Compagnia capoluogo, al termine di una meticolosa attività d’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale nisseno nei confronti di 5 persone ritenute responsabili di plurime condotte note come “truffe dello specchietto”.
Le indagini
Le indagini, durate quasi un anno, hanno permesso di attribuire specifiche responsabilità in capo agli indagati su numerosi episodi di danneggiamenti e truffe commessi in un periodo compreso tra il febbraio 2018 e l’ottobre 2020.
Il modus operandi
Le condotte poste in essere, realizzate per la maggior parte nelle vie più trafficate di Caltanissetta e in alcune arterie di collegamento che portano al centro abitato del capoluogo, seguivano uno schema abbastanza collaudato: gli autori dei reati, dopo aver ingenerato l’errata convinzione di ignari automobilisti, solitamente attraverso il lancio di biglie o l’utilizzo di bastoni, di aver causato il danneggiamento dello specchietto del veicolo in loro uso, chiedevano sul momento il pagamento di somme in denaro come risarcimento del danno asseritamente patito. Il più delle volte tali tentativi venivano portati a termine e la vittima, credendo in buona fede nella propria responsabilità sul sinistro provocato, cedeva alle richieste. In altre circostanze alcune persone, invece, insistendo sulla risoluzione della controversia attraverso la compilazione del CID o dopo la richiesta di ausilio alle forze di polizia, portavano gli indagati a desistere dal proseguire la loro intenzione criminosa.
Richieste tra 20 e 100 euro
I destinatari delle misure cautelari, tutti residenti tra Canicattì e Castrofilippo, di età compresa tra i 51 e i 31 anni, operavano lontano dal territorio di loro dimora per evitare di essere riconosciuti dalle forze dell’ordine e dagli abitanti di quei territori in ragione dei loro plurimi trascorsi giudiziari, anche specifici.
Nella commissione dei reati si avvalevano di numerose autovetture, spesso nella piena disponibilità di tutti i concorrenti ai delitti, e la richiesta di denaro oscillava solitamente tra 20 e 100 euro.
Anche una donna
In una occasione, risalente al mese di novembre del 2019, in pieno giorno in via Stefano Candura del Comune di Caltanissetta l’unica donna destinataria della misura cautelare, dopo aver ricevuto 20 euro dalla vittima e accortasi dell’ulteriore disponibilità di denaro all’interno del portafogli della stessa, estraeva una pistola priva di tappo rosso intimando la consegna del restante denaro per poi allontanarsi frettolosamente a bordo dell’autovettura.
L’individuazione dei responsabili di tali episodi è stata possibile attraverso la raccolta di tutte le dettagliate descrizioni operate dalle persone offese in sede di presentazione delle querele e dalla successiva individuazione fotografica che consentiva loro di riconoscere con certezza gli indagati quali autori delle truffe perpetrate.
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