Una stagione di riaffermazione, di rilancio, concepita per riproporre il Teatro Stabile di Catania alla sua città e al territorio con quel ruolo di motore culturale che ha svolto grazie agli ambiziosi progetti e ai grandi protagonisti che ne hanno fatto la storia, da sessant’anni a questa parte.
“Sono note a tutti le difficoltà che abbiamo davanti – spiega il commissario straordinario Giorgio Pace – e sono ben lungi dall’essere pienamente risolte, ma sarebbe un grave errore non scommettere sul superamento di queste problematiche, convinto come sono che, con un’attenta ed oculata gestione economico-finanziaria, si può produrre salvaguardando la qualità artistica. L’inserimento del Teatro Stabile di Catania nell’elenco dei TRIC, teatri di rilevante interesse culturale, contraddistingue in modo inequivocabile quale sia la missione del nostro Teatro: la produzione. Sono, infatti, – prosegue – ben sei gli spettacoli prodotti o co-prodotti che vengono presentati nel nuovo cartellone. Tutti progetti di rilevante valore artistico, culturale e sociale”.
Un lavoro caratterizzato dunque da progettualità, che hanno consentito al teatro di procedere senza soluzione di continuità verso la stagione 2017-18, sessantesima dalla fondazione, sotto l’ashtag #60anninsieme.
Sul superamento di una crisi che sembrava irreversibile insiste l’Assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Anthony Barbagallo, cui si deve la nomina del commissario straordinario: “Avevamo davanti un teatro dalla gestione carica di ombre -spiega -, che richiedeva un’ispezione seria e imponeva di agire, in fretta e al meglio, per la sopravvivenza dell’istituzione e la salvaguardia dei lavoratori. Siamo orgogliosi di avere condotto in porto un risanamento che è dunque strutturale prima ancora che finanziario. Esprimo soddisfazione per l’operato di Giorgio Pace che ha messo in moto su diversi piani l’azione di ripianamento del debito. Altrettanto fondamentale – continua -è stata l’approvazione del nuovo statuto da lui redatto, che snellisce e soprattutto dota il teatro di una struttura finalmente moderna, ne aggiorna le procedure, ne rafforza i controlli di spesa e gestione, prevedendo tra l’altro la nuova figura di un direttore amministrativo. Una revisione a 360 gradi che consente adesso, in raccordo con il sindaco Enzo Bianco e il resto dell’Assemblea dei soci, di procedere in tempi brevissimi a ripristinare gli organi statutari a partire dal consiglio di amministrazione. L’Assemblea verrà indetta in prima convocazione per mercoledì 21 giugno e sarà aggiornata entro 15 giorni per le nomine. Un doveroso ringraziamento – conclude – va ai dipendenti tutti e agli artisti che si sono stretti a noi per difendere l’istituzione teatrale più rappresentativa”.
Ad aprire la stagione, nel centocinquantenario della nascita di Luigi Pirandello, sarà la produzione ammiraglia di ‘Sei personaggi in cerca d’autore’, testo chiave della rivoluzione teatrale avviata dal premio Nobel girgentano, che avrebbe profondamente permeato di sé il Secolo Breve. Un’inaugurazione che chiude idealmente l’anno pirandelliano dello Stabile, che al padre del teatro del Novecento ha dedicato iniziative di rilevante spessore. Michele Placido firma per la prima volta una produzione del Teatro Stabile di Catania, che lo ha chiamato alla lettura registica di un capolavoro che esplora il rapporto e il contrasto tra la vita e la forma. Sarà il folto gruppo di attori legati allo Stabile ad animare la commedia: nei ruoli principali Pippo Pattavina, già straordinario interprete la scorsa stagione di “Il piacere dell’onestà”, Guia Jelo, Alessandra Costanzo e, accanto a loro, quelle generazioni che lo Stabile ha via via formato, e oggi chiama a raccolta in questa stagione di cambiamento.
L’impegno produttivo dello Stabile prevede altre interessanti proposte. ‘Il giocatore’, coprodotto con il Teatro Bellini di Napoli, prende le mosse dall’introspettivo romanzo in cui Dostoevskij narra la sua dipendenza dal gioco. Alla sapiente penna di Vitaliano Trevisan trasporlo mirabilmente per la scena. Nel ruolo del titolo Daniele Russo, che si conferma tra gli attori di teatro più interessanti della scena attuale.
Altra produzione è la più recente fatica drammaturgica di Claudio Fava, ‘Il giuramento’, che racconta una storia molto toccante. Dopo l’enorme riscontro registrato dal TSC in tournée nazionale dalla precedente produzione ‘La pazza della porta accanto’, che ci ha proiettato nel mondo della sofferenza della poetessa Alda Merini, con questo testo Fava ci fa conoscere una vicenda nota a pochi ma di estremo valore: quella di Mario Carrara, professore universitario, passato alla storia come uno dei pochissimi docenti italiani che rifiutarono il giuramento di fedeltà al fascismo. A curare la regia il messinese Ninni Bruschetta, nel ruolo di Carrara il catanese David Coco.
Una coproduzione-evento, tra Teatro Stabile di Catania e Napoli Teatro Festival, è quella che vede il regista Roberto Andò adattare per il palcoscenico la sua ultima opera ‘In attesa di giudizio’. Lo spettacolo è concepito come una composita natura morta in cui, oltre alla triade che officia il mistero del processo – ossia l’avvocato, il giudice, il pubblico ministero – abitano le vittime e i loro carnefici, ma anche figure quali Cristo, Pilato, Socrate, Voltaire e … un gorilla. Protagonista assoluto Fausto Russo Alesi.
Discorso a sé merita ‘Invasioni’, allestimento che segna il consolidamento della collaborazione dello Stabile con l’associazione Neon. Diretti da Monica Felloni, gli interpreti di questa “invasione” sono attori, alcuni con disabilità, che lo Stabile ha voluto far propri, convinto del valore inclusivo che il fare teatro ha in una società.
Ultima proposta produttiva della stagione sarà ‘Un momento difficile’ di Furio Bordon, per la regia di Giovanni Anfuso: una storia di rara delicatezza, in cui il pubblico, anche se con il sorriso, sarà reso partecipe di un dramma che oggi molti vivono.
Al pari delle produzioni anche le ospitalità in cartellone saranno legate da un filo conduttore teso tra tradizione e contemporaneità, impostazione che ha caratterizzato il progetto culturale dello Stabile etneo fin dalla sua nascita, alternando classici della drammaturgia universale a novità assolute.
Emma Dante e la sua Compagnia Sud Costa Occidentale apre la serie delle produzioni ospiti con “Bestie di scena”. Dopo il debutto di questa primavera a Milano, riprende in Sicilia la tournée dello spettacolo della regista e autrice palermitana, pensato per evidenziare la crisi che l’attore vive nel teatro contemporaneo.
‘Una giornata particolare’, la straordinaria sceneggiatura cinematografica di Ettore Scola e Ruggero Maccari, diventa pièce teatrale nell’adattamento di Gigliola Fantoni portata in scena dalla regista Nora Venturini con due interpreti di spicco: Valeria Solarino, nell’indimenticabile ruolo che nel film fu di Sofia Loren, e Giulio Scarpati in quello del giornalista omosessuale, che valse a Marcello Mastroianni la candidatura all’Oscar come miglior attore.
Arturo Cirillo, affermato regista e attore napoletano, sarà presente con “Lunga giornata verso la notte” di Eugene O’Neill, opera con la quale chiude il suo focus sulla drammaturgia statunitense. Accanto a lui, Milvia Marigliano, più volte candidata ai premi UBU come miglior attrice, e Peppino Mazzotta, affermato per le sue performance in cinema e in televisione.
‘Una delle ultime sere di carnovale’ ci porta nell’universo goldoniano visto dal regista Beppe Navello e interpretato da Antonio Sarasso, Maria Alberta Navello, Alberto Onofrietti.
Tra le compagnie ospiti due grandi signore del teatro: Pamela Villoresi, assieme a Claudio Casadio, in ‘Il mondo non mi deve nulla’ di Massimo Carlotto, celebre scrittore di noir che ama prestarsi al teatro; e Ottavia Piccolo in “Occident Express” di Stefano Massini, con l’Orchestra multietnica di Arezzo.
A concludere il cartellone 2017/2018 sarà ‘Il Tamerlano’ di Christopher Marlowe, in cui la visionaria regia di Luigi Lo Cascio s’incontra con l’energica e sanguigna interpretazione di Vincenzo Pirrotta.
Un programma di grande livello, pensato per confermare lo Stabile di Catania come uno dei crocevia più significativi del Teatro nazionale.
Commenta con Facebook