Nato a Palazzolo Acreide, ma catanese d’adozione fu ucciso di fronte il teatro Stabile nella strada che oggi porta il suo nome. Aveva parcheggiato la sua Renault 5 e stava per aprire la portiera quando un killer gli sparò attraverso il finestrino: cinque proiettili calibro 7,65 lo raggiunsero al collo e alla nuca. Un delitto di mafia, commissionato per fare tacere una voce libera.

Nel 37esimo anniversario della sua uccisione, il Gruppo cronisti siciliani dell’Unione nazionale cronisti italiani (Gruppo di specializzazione Fnsi- Assostampa) ricorda il sacrificio di Giuseppe Fava. Fava aveva ricostruito con inchieste coraggiose e dettagliate gli oscuri intrecci tra pezzi della politica, dell’imprenditoria e delle cosche mafiose. “Il ricordo di Giuseppe Fava, intellettuale a tutto tondo con la passione per la verità, è sempre vivo nei cuori di coloro che lo hanno apprezzato come uomo, come giornalista e come scrittore. Il suo modello professionale privo di compromessi resta un faro per le giovani generazioni di cronisti”. Dal 5 gennaio 2005 un albero dedicato a Giuseppe Fava si trova nel Giardino della memoria di via Ciaculli a Palermo, il sito confiscato alla mafia e gestito dal gruppo siciliano dell’Unci e dall’Anm.

“Ancora una volta – ha detto il sindaco Leoluca Orlando -, doverosamente ricordiamo Pippo Fava che, negli anni bui della politica e dell’informazione in Sicilia, è stato protagonista di professionismo, indipendenza ed umanità con coraggio e lucida capacità di analisi che hanno lasciato il segno non soltanto nella nostra regione. Ancora oggi la sua storia e il suo lavoro sono da esempio per tanti professionisti dell’informazione e per tutti coloro che combattono ogni forma di illegalità”.

Intanto oggi pomeriggio alle ore 17 l’Amministrazione Comunale di Catania con una propria rappresentanza istituzionale deporrà un mazzo di fiori, in ricordo, nel luogo dell’omicidio. “Con immutata e sincera partecipazione emotiva, 37 anni dopo, viene ricordata l’uccisione per mano mafiosa di un valoroso giornalista e intellettuale, libero da condizionamenti nella denuncia del malaffare e delle influenze negative della criminalità organizzata nel tessuto produttivo e istituzionale. Le coraggiose idee di Giuseppe Fava sono ancora vive nei cuori dei siciliani e dei catanesi onesti, che non si arrendono alle prevaricazioni della violenza; l’omaggio perenne a un sacrificio estremo che segna ancora la linea dell’impegno sociale e civile di chi auspica una terra finalmente liberata dalla mala pianta della mafia”, ha detto il sindaco Salvo Pogliese.