Era ai domiciliari per scontare una condanna, ma nel frattempo gliene arriva di capo e collo una seconda. E per questo motivo finisce dietro le sbarre un giovane di Adrano, nel catanese. Ad essergli stati revocati gli arresti domiciliari. Questo perché, seppur per pochissimi mesi, aveva superato il massimo consentito di condanne da poter scontare con il beneficio dei domiciliari.

L’ordine di “pene concorrenti”

Agenti del commissariato di pubblica sicurezza Adrano, diretto dal vice questore Paolo Leone, hanno eseguito l’ordine di esecuzione di pene concorrenti nei confronti di A.R., 29 anni, il quale dovrà scontare due anni e tre mesi di reclusione per cumulo di condanne in via definitiva. L’uomo era in regime di detenzione domiciliare in quanto stava già scontando un cumulo di pena pari ad un anno e sette mesi di reclusione.

L’ulteriore condanna

Essendo intervenuta un’ulteriore condanna a 8 mesi di reclusione, la pena complessiva da espiare supera i due anni, limite consentito dalla legge per essere ammessi al regime della detenzione domiciliare. Il magistrato di sorveglianza, per questo motivo, ha disposto la cessazione del beneficio dei domiciliari e, di conseguenza, il pubblico ministero ha emesso a carico del condannato l’ordine con il quale si dispone il suo accompagnamento in un istituto di pena.

Gli accertamenti e il carcere

Il condannato veniva condotto dapprima nell’ufficio di pubblica sicurezza per le conseguenti attività di fotosegnalamento e successivamente trasferito nella casa circondariale di piazza Lanza di Catania, dove dovrà scontare la pena sino al mese di giugno 2024.

L’arresto dei giorni scorsi

Nei giorni scorsi la polizia sempre ad Adrano ha arrestato un rapinatore seriale che nell’arco di pochi giorni ha aggredito una donna di 62 anni e una coppia di anziani. Grazie alla ricostruzione degli uomini della polizia scientifica del commissariato di Adrano si è riusciti a ricostruire con dovizia di particolari tutti i fatti che si sono verificati quella notte. Esaminando i video registrati dagli impianti di videosorveglianza installati nella zona, infatti, emerge chiaramente la dinamica della triste vicenda.

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