Ad Altarello, una frazione di Giarre, in provincia di Catania, finora cinque cani sarebbero morti a causa di esche avvelenate. Avrebbero ingoiato nella zona di via Li Pira diversi bocconi avvelenati ritrovati tra l’erba dai residenti. Questi ultimi hanno presentato una denuncia alle forze dell’ordine. Le vittime quattro cani randagi che da tempo avevano trovato rifugio nelle campagne di quell’area e un cane che era con la proprietaria. Un altro cane si troverebbe in gravi condizioni. A rendere nota la vicenda in seguito alle denunce di alcuni residenti, è il presidente del consiglio comunale di Giarre Giovanni Barbagallo.

Situazione pericolosa

“L’uccisione di ben cinque cani randagi attraverso l’uso di esche avvelenate – dice Barbagallo – desta in tutti noi profonda preoccupazione e angoscia. Come rappresentanti delle istituzioni è fondamentale fare il massimo per tutelare queste povere creature e contrastare il randagismo dilagante attraverso la messa in sicurezza e le adozioni. Bisogna inoltre sensibilizzare il più possibile tutti affinché i nostri amici a quattro zampe possano vivere una vita dignitosa e in equilibrio con il nostro mondo. Maltrattare e far morire tra atroci sofferenze un animale è un atto criminale, disumano e odioso, che merita di essere punito con il massimo della pena”.

In caso di processo Comune si costituirà

“Mi auguro – conclude Barbagallo – che le forze dell’ordine riescano a fare piena luce sull’accaduto assicurando il responsabile o i responsabili alla giustizia. Fin d’ora posso assicurare che il consiglio comunale, nell’eventualità di un processo, si costituirà parte civile. Atti di tale crudeltà non possono essere tollerati”.

Il triste primato siciliano

Nei giorni scorsi l’associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) ha presentato le anticipazioni del dossier avvelenamenti che riguardano i cani nel 2022. Dosser realizzato da Italambiente sui dati degli articoli pubblicati da oltre 300 giornali nazionali e locali sia cartacei che online. Secondo queste anticipazioni le regioni dove si sono registrati i numeri maggiori di cani randagi e di proprietà avvelenati sono la Calabria e la Sicilia. Oltre 3500 cani a testa avvelenati. Mentre per quanto riguarda i cani da caccia e tartufo il record spetta alle regioni del Centro Italia con Umbria e Toscana in testa.

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