La Corte d’assise di Catania ha condannato a 16 anni di reclusione per omicidio Paolo Cartelli, il 36enne accusato di avere ucciso Maria Ruccella, la pensionata di 75 anni stordita con un colpo di bottiglia alla testa e poi ferita alla gola con del vetro il 3 ottobre del 2015 nella sua casa di Calatabiano.
La Procura, con l’aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Andrea Norzi, aveva chiesto la condanna a 21 anni di reclusione. La Corte ha escluso le aggravanti della crudeltà e dei motivi futili e valutato prevalenti le attenuanti generiche. Cartelli sarà sottoposto anche alla libertà vigilata per tre anni.
L’imputato nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, dopo essere stato arrestato da carabinieri, ha
ritrattato la confessione dell’omicidio, limitandosi ad ammettere di essere stato presente nella scena del crimine, ma
dopo che il delitto era stato commesso. Avrebbe visto un ombra fuggire e, in preda al panico, avrebbe impugnato l’arma del
delitto, il collo della bottiglia, lasciandola poi cadere.
Nella sua confessione, ritrattata, Cartelli aveva detto di avere ucciso la donna per un credito di 10 euro che vantava nei confronti della pensionata. Agli atti del processo è confluita, tra l’altro, una perizia dei carabinieri del Ris di Messina sui esami compiuti su sangue, impronte digitali e Dna che, secondo la Procura, confermerebbero la tesi dell’accusa.
All’indagato carabinieri della compagnia di Giarre e del comando provinciale di Catania erano arrivati dalla visione di
filmati di sorveglianza presenti nella zona e dall’analisi dei tabulati telefonici, grazie ai quali avevano stilato una lista di sospetti, includendo anche Cartelli.
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