Era già agli arresti domiciliari ed allevava diversi animali. Peccato che si trattasse di cardellini e addirittura di un falco ancora da svezzare e che appartengano a specie protette. Per questo motivo gli agenti di polizia del commissariato Librino – nel corso di alcuni controlli di routine – hanno eseguito un nuovo provvedimento di arresti domiciliari. Diversi i reati contestati.

Animali in cattivo stato e maltrattati

Gli animali, tra l’altro, erano in evidente stato di maltrattamento e detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura tali da creargli gravi sofferenze. Tali volatili sono patrimonio indisponibile dello Stato e la loro sottrazione concretizza il reato di furto.

Indagato anche il padre

Alla luce di quanto accertato, i due, padre e figlio, sono stati indagati in stato di libertà per molteplici reati, così come previsto dalla legge che disciplina i reati relativi all’applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione (art. 30 lettera “B” e “C” comma 1 in collegamento con l’art. 2 lett. “B” e “C” della legge 157/92 ; art. 1 comma 1 lettera “F” legge 150/92) e dagli articoli 624, 625 (furto aggravato), 648 (ricettazione) e 544 ter (maltrattamento animali) del codice penale.

Vista la delicatezza dell’intervento e per quanto di competenza, è stato richiesto l’intervento dei nucleo carabinieri Cites e del centro recupero Fauna Selvatica a cui sono stati affidati gli animali sequestrati al fine di essere reimmessi nel proprio habitat.

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