Fece arrestare l’estortore dai metodi mafiosi che aveva preso di mira un imprenditore. L’associazione Antiracket ha voluto ringraziare per la brillante e determinante operazione il vicequestore Paolo Leone, dirigente del commissariato di Adrano, nel Catanese.

La consegna al commissariato

La cerimonia di consegna si è tenuta al commissariato di pubblica sicurezza di Adrano. I vertici dell’associazione antiracket “Libera Impresa” hanno consegnato una targa di riconoscimento al commissario Paolo Leone “per una brillante operazione conclusa nel territorio Etneo” attraverso cui è stato possibile arrestare l’estortore. Questa attività investigativa aveva portato all’arresto in flagranza di reato di un pregiudicato, ritenuto gravemente indiziato di estorsione, pluriaggravata anche dal metodo e finalità mafiose. Aveva preso di mira un imprenditore.

Fermato dopo aver riscosso la somma

La polizia, in quell’occasione, aveva fermato e arrestato il pregiudicato a bordo della sua autovettura nel territorio di Santa Maria di Licodia. Aveva appena ritirato la somma di 5 mila euro che sarebbe stata richiesta a titolo estorsivo ad un imprenditore sostenuto dall’associazione antiusura “Libera Impresa”. A conclusione di serrate indagini, era stato possibile anche identificare ed indagare gli esponenti di un clan mafioso radicato nel territorio adranita.

Le motivazioni

L’associazione antiracket e antiusura “Libera Impresa”, a un anno esatto dall’operazione ha consegnato una targa di riconoscimento al vicequestore. “Con le sue abilità umane e professionali – è la motivazione del riconoscimento – ha saputo formare una squadra di alta professionalità e capacità investigativa. In grado di sapere ascoltare umilmente la società civile che con la forza e il coraggio dell’imprenditore ha sventato uno dei più odiosi reati contro il patrimonio”.

Chi è Paolo Leone

Il dirigente Paolo Leone è arrivato ad Adrano tre anni fa. In servizio alla polizia da 37 anni, ha una lunga ed importante esperienza. E’ stato in servizio al nucleo prevenzione crimine della Sicilia orientale, ha anche ricoperto il ruolo di vice dirigente della mobile di Reggio Calabria. Ha inoltre diretto i reparti prevenzione crimine di Catania e Torino.

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