La videosorveglianza ha incastrato nel catanese un pregiudicato per una violenta rapina ad un’anziana. La donna venne presa alle spalle per strapparle da dosso due oggetti preziosi. A distanza di meno di due mesi i carabinieri, d’intesa con la Procura, sono riusciti a far luce sull’autore di questo odioso raid criminale anche per le ferite riportate dall’inerme vittima.

L’episodio

Il provvedimento è stato portato avanti dalla Procura distrettuale della Repubblica, nell’ambito delle indagini a carico di un 55enne di Adrano indagato per il reato di rapina aggravata. Nei suoi confronti è arrivata la misura cautelare della custodia in carcere, eseguita dai carabinieri della stazione di Bronte ed Adrano. Le indagini hanno fatto luce su quanto commesso dall’uomo che a Bronte, intorno alle 12.45 dello scorso 7 novembre, avrebbe sorpreso alle spalle una 77enne che camminava a piedi lungo la via monsignor Saitta strattonandola da una spalla, strappandole con forza due collanine d’oro e, quindi, dandosi immediatamente alla fuga per le vie circostanti.

L’uomo vecchia conoscenza

L’anziana donna, che nell’azione predatoria aveva riportato dolori ed escoriazioni al collo, aveva sporto denuncia ai carabinieri di Bronte. In particolare i militari della stazione locale hanno tempestivamente attivato le indagini acquisendo i filmati dei sistemi di videosorveglianza della zona la cui disamina, in effetti, avrebbe consentito di identificare l’autore per diretta conoscenza dei loro colleghi della stazione di Adrano, comune dove il rapinatore risiede e dov’era tra l’altro sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria.

La Procura: “Grave quadro indiziario”

“Il grave quadro indiziario così emerso, – scrive la Procura di Catania – supportato da concreti elementi di riscontro acquisiti all’esito delle attività investigative, in una fase procedimentale comunque caratterizzata dalla non integrazione del contraddittorio delle parti, ha determinato l’emissione del provvedimento cautelare del Gip del tribunale etneo, a seguito del quale l’uomo è stato tradotto presso il carcere catanese di Piazza Lanza”.

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