Siamo alla bagarre e, senza mezzi termini, allo scontro aperto tra i fautori della super camera di commercio del Sud-Est e coloro che, invece, vorrebbero ritornare al passato.

La Regione Siciliana,con una nota dell’assessore Mariella Lo Bello, ha revocato la convocazione del consiglio delle Camere di Catania, Siracusa e Ragusa, che lunedì prossimo dovuto votare il primo presidente della nuova Camera della Sicilia orientale.

“Considerato che nella seduta della Conferenza Unificata Stato-Regioni, di ieri – si legge nella nota – era stato posto all’ordine del giorno, l’intesa sullo schema di decreto ministeriale recante la revoca dell’istituzione della nuova Camera di Commercio della Sicilia orientale, nonché il parere sulla schema di decreto del ministero dello Sviluppo economico di ridefinizione delle 60 circoscrizioni territoriali delle Camere di Commercio per l’intero territorio nazionale che prevede la conferma della istituzione della Camera di Commercio di Catania e la istituzione della nuova Camera di Commercio di Ragusa e Siracusa . Preso atto che nel corso della medesima seduta è stato deciso di rinviare la trattazione degli argomenti il prossimo 3 agosto – conclude la nota – si comunica che la data di convocazione del Consiglio della Camera di Commercio di Ct-Rg-Sr di lunedì prossimo deve intendersi, ad oggi, revocata”.

Nel frattempo, sull’altro fronte, arriva la replica dei consiglieri che fanno capo a Confcommercio che, come si legge nella nota, “si autoconvocano alle ore 10,00 di Lunedì 31 luglio, alla Camera di Commercio di Catania, con l’intento di insediarsi, nonostante la comunicazione dell’assessore Mariella Lo Bello con la quale, per la terza volta,
ingiustificatamente, revoca l’insediamento che aveva precedentemente previsto per lo stesso giorno”.

Confcommercio non ha dubbi e punta il dito contro la regione siciliana che, non avrebbe permesso la nascita del nuovo ente. “Le associazioni – si legge nella nota – ricordano che il decreto di costituzione della Super Camera risale all’ormai storico settembre 2015. Per due anni la regione ha impedito la nascita dell’ente”.

La questione è tutt’altro che chiusa. In questo senso si va verso la spaccatura totale.

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