L’Istituto Penale per i Minorenni di Acireale ancora una volta al centro di episodi che raccontano la violenza da parte dei detenuti nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria e la carenza di personale che mette a rischio la sicurezza.
“Nell’arco di due giorni, precisamente tra il 23 e il 24 luglio scorsi, all’interno della struttura si sono verificati due fatti molto gravi – spiega il segretario nazionale della Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria Armando Algozzino – che danno la misura dello stato emergenziale che caratterizza gli istituti minorili a causa dell’esiguità degli organici, una condizione che pone a repentaglio sia la vita dei detenuti che quella del personale, come già sottolineato più volte dal sindacato”.
Gli episodi dei quali dà notizia il segretario riguardano l’aggressione fisica , da parte di un detenuto italiano, di due agenti della polizia penitenziaria: un fatto che Algozzino reputa particolarmente grave poiché il minore resosi protagonista dell’accaduto è lo stesso che, nel mese scorso, aveva già incendiato una cella dell’Istituto.
“Malgrado ciò – aggiunge l’esponente della Uil – il Dipartimento della Giustizia Minorile non ha adottato alcun provvedimento nei confronti del detenuto, e neppure a tutela dei poliziotti penitenziari”.
L’altro episodio, invece, ha avuto quale protagonista un altro recluso infortunatosi al ginocchio in occasione di una partita di calcio: è stato necessario attendere più del dovuto prima di accompagnarlo in ospedale, poiché non era possibile eseguire la traduzione a causa dell’assenza di personale.
“Per rimediare e assicurare al detenuto le cure del caso – chiarisce il segretario nazionale – il direttore dell’Istituto ha dovuto piantonare per circa tre ore il minore ricoverato in ospedale: ciò dà la misura della drammaticità della situazione ad Acireale e, più in generale, negli istituti minorili e nelle carceri siciliane”.
L’Istituto di via Guido Gozzano è da tempo al centro dell’attenzione della Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria : nel giugno dell’anno scorso, otto minori italiani colpirono con violenza un detenuto di colore, salvatosi solo grazie all’intervento di un assistente capo e di un agente, a loro volta raggiunti da calci, pugni e colpi di bastone durante l’aggressione.
Nell’ottobre dello stesso anno, il tentativo di suicidio di un recluso venne sventato da un agente: un intervento salvifico, al pari di quello dei tre colleghi che, all’inizio dell’estate, hanno spento le fiamme evitando la tragedia che un eventuale incendio avrebbe potuto provocare.
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