Mille euro ogni 4 mesi, fin dal 2012. E’ la cifra che un imprenditore di Belpasso nel settore degli autotrasporti era costretto a pagare agli estortori, per evitare gravi ritorsioni.

I carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato in flagranza di reato il 43enne catanese Giuseppe Faro nonché proceduto ad eseguire i decreti di fermo emessi dalla Procura di Catania nei confronti del 48enne Santo Laudani, di Camporotondo Etneo, del 49enne catanese Giuseppe Felice, già agli arresti domiciliari, e del 49enne Carmelo Ardizzone, di Belpasso, con l’accusa di estorsione aggravata e continuata in concorso, con l’aggravante di avere agito con metodo “mafioso” ed al fine di agevolare l’associazione di tipo mafioso “Santapaola-Ercolano”.

La vittima, come detto titolare di una azienda di autotrasporti di Belpasso, dal 2012 era obbligato a pagare, pena gravi ritorsioni, una somma a cadenza quadrimestrale equivalente a 1000 euro.

Dopo una serie di pedinamenti e servizi di osservazione i carabinieri hanno arrestato Faro che è stato trovato con 1.200 euro in tasca ricevuti poco prima direttamente dalle mani della vittima. In casa di Faro i militari hanno rinvenuto e sequestrato 5 proiettili calibro 38 special, probabilmente utilizzati per le missive minatorie da inviare alla vittima di turno.

Alla luce delle indagini la Procura Distrettuale di Catania ha disposto il fermo degli altri tre indagati, che venivano prontamente tratti in arresto.