Una strage di cani, quella che sta avvenendo nel catanese. In particolare, sottolinea la sede ENPA di Catania, ad essere colpita è la città di Paternò.

Un nuovo episodio di avvelenamento che segue un analogo grave evento occorso appena dieci giorni addietro.

Secondo gli animalisti i cani avrebbero assunto la sostanza tossica nella tarda serata di ieri, nel quartiere di Piazza Vittorio Veneto. Almeno due di loro, Ciccio e Gino, sono rimasti coinvolti. Gino è morto mentre Ciccio sta ancora lottando tra la vita e la morte. Entrambi, spiega la Protezione Animali, erano cani di quartiere di indole docile, microchippati e sterilizzati. Preoccupa, inoltre, la mancanza degli altri cani. In un solo caso, infatti, si è potuti intervenire preventivamente grazie ad una volontaria.

Siamo stanchi e addolorati – ha dichiarato il Presidente provinciale Enpa di Catania, Cataldo Paradiso – per questi terribili episodi che si ripetono ormai con una cadenza impressionante  . Le critiche sono  rivolte all’amministrazione comunale accusata di immobilismo. Secondo gli animalisti sarebbero rimaste inevase  le richieste di aiuto dei volontari impegnati quotidianamente e con grandi sacrifici, nella cura dei randagi del territorio.

Ieri sera – ha aggiunto il responsabile ENPA – nei luoghi dove gli animali sono stati avvelenati, ci siamo mobilitati in tanti per le operazioni di ricerca dei randagi scomparsi e per verificare la presenza di altre esche sul territorio per prevenire altri casi di avvelenamento. Volontari della Sezione provinciale Enpa di Catania e della Sezione Enpa di Adrano, delle Associazioni “Cuccioli dell’Etna”, “Upa” e “Il mio Amico”, cittadini amanti degli animali, eravamo tutti presenti tranne autorità e le istituzioni competenti, con la Polizia Municipale, che si è limitata soltanto a far recuperare i due cani in questione. La zona doveva essere bonificata e tabellata, come previsto dall’Ordinanza del Ministero della Salute, ma nulla di tutto questo è stato fatto nell’immediato. Il Sindaco – ha concluso Cataldo Paradiso – deve avviare subito le indagini per scoprire gli autori di questi ignobili reati e occuparsi in maniera seria del fenomeno del randagismo, che ormai ha assunto dimensioni drammatiche“.

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