Un’arma da guerra è stata trovata in casa di un pregiudicato ed è emerso essere nella disponibilità di un noto esponente del clan dei Cursoti milanesi. Per questo motivo la polizia nel Catanese ha arrestato due persone, vale a dire lo stesso appartenente al gruppo criminale e colui che deteneva l’arma.
Le accuse
La polizia di Stato ha arrestato A.G., pregiudicato di 29 anni, e C.D., 34 anni anche lui con precedenti, quest’ultimo sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. I due sono accusati, in concorso tra loro, del reato di detenzione di arma da guerra clandestina e relativo munizionamento. Il loro arresto è maturato nell’ambito dell’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nel rione popolare San Giovanni Galermo.
La perquisizione
Gli agenti della squadra mobile-sezione antidroga hanno operato una perquisizione nell’abitazione di via Pavia di C.D., che era ai domiciliari per il reato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. All’arrivo dei poliziotti il 34enne si mostrava sin da subito particolarmente nervoso. Al termine dell’attività di perquisizione che interessava, anche, le relative pertinenze dell’abitazione, sono stati rinvenuti all’interno di un garage aperto con le chiavi nella disponibilità dell’uomo un borsone, nascosto tra due grosse vasche di riserva idrica, contenente un fucile mitragliatore AK 47 e una confezione di 50 cartucce calibro 7,62×39 marca Seller & Belliot adatti per quest’arma da guerra clandestina.
Il collegamento con il compare
Subito dopo il rinvenimento, gli elementi investigativi acquisiti nell’immediatezza dei fatti dai poliziotti della sezione antidroga consentivano di attribuire la titolarità dell’arma anche al pregiudicato A.G., soggetto legato al clan mafioso dei Cursoti Milanesi, il quale risultava anche in possesso di una seconda copia delle chiavi del garage in cui il fucile mitragliatore AK 47 era stato rinvenuto. Per questo motivo i due pregiudicati sono stati arrestati in flagranza del reato di detenzione di arma da guerra clandestina e relativo munizionamento commesso in concorso tra loro. Entrambi sono stati trasferiti nella casa circondariale Cavadonna di Siracusa a disposizione dell’autorità giudiziaria che, in sede di convalida dell’arresto, li sottoponeva alla misura della custodia cautelare in carcere.
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