“Concedere la cittadinanza italiana a Sarah, come fatto con la piccola Indi”, perché anche lei sarebbe “in pericolo di vita se l’ordine di espatrio venisse posto in esecuzione”. Lo scrive, in una lettera alla presidente del Consiglio, l’avvocato Giuseppe Lipera che assiste una ventenne nata in Sicilia da genitori tunisini che era tornata nell’isola, su un barcone approdato a Pantelleria, per raggiungere la madre che era rimasta a Catania. Nei suoi confronti il  questore di Trapani ha emesso un decreto di espatrio sul quale dovrà decidere, il 24 gennaio prossimo, il tribunale di Catania che discuterà del ricorso presentato contro l’ordinanza del giudice di pace etneo che si era dichiarato territorialmente incompetente a trattare l’opposizione.

Parità di trattamento

“Il governo italiano, che ha già reso orgogliosi gli italiani con il gesto fatto per la piccola Indi Gregory – afferma il legale –  adesso è giusto che mantenga alto questo nostro orgoglio, provvedendo un uguale trattamento anche per la giovane Sarah concedendole la cittadinanza italiana”. Al centro della vicenda la storia della ventenne Sarah nata a Catania e che il padre, dopo una serie di liti con la moglie, aveva costretto a tornare con lui in Tunisia. Una volta diventata maggiorenne, ha avviato l’iter per tornare in Italia e stare con la madre, ma non è riuscita a ottenere i permessi. Così  ha deciso di salire su uno dei barconi che attraversano il Mediterraneo. Il 25 agosto scorso, sei giorni dopo il suo arrivo a Pantelleria, è stato emesso un decreto di espulsione.

Il ricorso

Sarah, libera di rientrare a Catania con la madre che era andata a prenderla, ha presentato ricorso, ma il giudice di pace del capoluogo etneo si è dichiarato incompetente per territorio ritenendola radicata a Trapani. “A Catania – sottolinea l’avvocato Lipera – la ragazza ha frequentato l’asilo, ha imparato a camminare e a parlare, finché, a causa di incomprensioni e liti domestiche, il padre, senza alcun preavviso, arbitrariamente è  tornato in Tunisia portandola con sé all’insaputa della madre. A nulla sono servite le querele sporte dalla madre nei confronti dell’ex marito”. Sua madre ha altri tre figli minorenni, due maschi e una femmina, anche loro nati a Catania che sono italiani e vivono con lei.

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