Circa una settimana fa il “Comitato reddito-casa-lavoro” che da anni lotta a Catania per difendere i diritti di tanti singoli e famiglie in emergenza abitativa, ha lanciato una campagna per richiedere aiuti consistenti per affrontare l’emergenza sociale che si sta verificando. Nel frattempo sono arrivati il bonus famiglia del Comune e il Decreto Conte, ma sono ancora una volta, insufficienti.

Il comitato spiega in una nota: “Dopo le tante domande e richieste che ci sono pervenute attraverso il nostro sportello di assistenza riguardanti l’impossibilità di pagare l’affitto a causa dell’impossibilità di lavorare, abbiamo deciso di lanciare una campagna che riguardi esclusivamente il blocco degli affitti. In una settimana ci sono arrivate oltre mille adesioni alla campagna, tutte attestate, il che è significativo del disagio sociale che l’emergenza sta provocando”.

E ancora: “Una prima vittoria che abbiamo ottenuto, grazie alle diverse pressioni che sono arrivate dal comitato e dai sindacati degli inquilini, è stata quella del blocco degli sfratti fino a Giugno”.
Tuttavia, spiega il Comitato, “ciò non è sufficiente poiché non tiene in considerazione le condizioni di impossibilità a pagare l’affitto di tantissime famiglie. Considerando questo scenario, gli sfratti saranno rinviati solo al termine del blocco previsto per Giugno!”.

Infine: “E’ notizia recente, inoltre, che il Comune ha accelerato i tempi per sbloccare il fondo PON METRO e generare un bonus famiglia per sostenere gli affitti. Un milione e 750 mila euro da destinare all’emergenza abitativa. Questi fondi non potranno essere sufficienti ad affrontare l’emergenza in atto. Di fatto questo bonus famiglia si concretizzerà in 280 euro di sussidio per pagare l’affitto, ma raccoglie una platea di famiglie troppo piccola. Considerando che a Catania la metà delle famiglie vive con un reddito inferiore ai 15mila euro l’anno e il 18% dei catanesi vive in famiglie senza reddito, i fondi potranno non essere sufficienti, senza considerare, per altro, il mercato sommerso degli affitti in nero.
Il governo nazionale continua a delegare ai Comuni, dividendo briciole che non risolvono il problema e creano una competizione tra poveri per accaparrarsi i pochi aiuti”.

Simone Di Stefano del Comitato conclude: “Protocolleremo a breve al Prefetto le nostre richieste per bloccare gli affitti, partendo subito dagli affitti cosiddetti “pubblici” ovvero degli appartamenti appartenenti allo IACP. Per tutti gli altri invece chiediamo che vengano subito messe in campo ulteriori forme sussidiarie per il pagamento dell’affitto, facendo anche pressione al governo nazionale affinché si attivi in maniera concreta”.

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