Si è concluso con un patteggiamento di tutti e cinque gli imputati, oltre a quella della società coinvolta, il processo “Calipino” scaturito a Catania da un’inchiesta per turbata libertà degli incanti e corruzione su un appalto bandito dall’azienda Policlinico-Vittorio Emanuele.
Le condanne con attenuanti
Il gup Daniela Monaco Crea, riconoscendo le attuanti del caso, ha condannato a due anni di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici dal contrattare con la pubblica amministrazione Giuseppe Morgia, all’epoca dei fatti primario di Urologia, e a un anno e sette mesi di reclusione e all’interdizione di dieci mesi Massimiliano Tirri, agente della ‘C. Bua’ srl di Bagheria che tratta la fornitura all’ingrosso di prodotti medicali. Il Gup, che ha sospeso le pene principali e accessorie per tutti gli imputati, ha condannato anche Pasquale Luchini a due anni di reclusione, e Tommaso Castelli e Antonino di Marco a dieci mesi ciascuno. Alla società ‘C. Bua srl’ è stata comminata una sanzione di 18.200 euro.
Le indagini
Al centro dell’inchiesta della Procura di Catania le indagini, avviate nel settembre del 2018 da militari delle fiamme gialle del nucleo di polizia economico finanziaria di Catania dopo denunce di ditte escluse, la gara del 17 luglio 2018 per “l’approvvigionamento triennale, con opzione di rinnovo semestrale, di dispositivi medici per urologia occorrenti alle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie del bacino della Sicilia Orientale, suddivisa in 209 lotti per complessivi 55.430.178 euro”.
Il sistema
Le indagini scaturirono dopo le denunce di ditte escluse dall’appalto da 55,4 milioni di euro in cui l’azienda policlinico era capofila dell’espletamento della procedura della gara per dispositivi urologici da assegnare a ospedali di Messina, Siracusa, Ragusa, Enna e Catania. Secondo la Procura “il prof. Morgia, pur non avendo alcun incarico formale, gestiva di fatto la gara, determinando le decisioni della commissione tecnica chiamata a formulare il suo parere su capitolati già preventivamente confezionati ‘su misura’ affinché l’assegnazione dei lotti più significativi avvenisse a favore delle società commerciali disposte ad assecondare le richieste di utilità avanzate dallo stesso Morgia”.
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