Crocetta candidato che lo si voglia o no. Niente primarie, non c’è alcun bisogno. secondo Rosario Crocetta un presidente della Regione uscente ha diritto di ricandidarsi senza passare dal vaglio del popolo del Pd. A distanza di una settimana arriva la risposta al sottosegretario Davide Faraone che lo aveva invitato a sottoporsi al vaglio del popolo piddino attraverso la primarie se proprio vuole ricandidarsi.
Crocetta, invece, tira dritto per la sua strada verso la candidatura per succedere a se stesso con o senza il Pd, e lo annuncia alla festa dell’unità ma per farlo aspetta l’occasione giusta ovvero lo sbarco in Sicilia di Renzi per firmare il ‘Patto per la Sicilia’. Una occasione, per il governatore, per ribadire come non ci siano mai state frizioni con il Premier e con il governo ma, al contrario, attaccare Faraone e i renziani di Sicilia che andrebbero per conto loro senza alcun mandato romano. o almeno questo lascia intendere
“Non ci sono mai stati scontri con Renzi – dice Crocetta – sono tutti immaginari, casomai la vicenda riguarda più i renziani. Con il sottosegretario Lotti e il presidente Renzi – dice il governatore approfittando dell’annuncio di domani – stiamo lavorando per introdurre, prima regione in Italia, il reddito di inclusione sociale per le famiglie più povere in attesa che partano i mille cantieri previsti tra il 2016 e il 2017 dal Patto per la Sicilia che firmeremo sabato ad Agrigento”.
Per giustificare il fatto che non servano le primari Crocetta richiama le vicende di Firenze, la città del premier dove il sindaco uscente in quanto tale, non ha dovuto sottoporsi alle primarie.
Di fatto il governatore sembra essere pronto a presentare una propria lista come fatto nel 2012 con il Megafono e questa potrebbe portare con se pezzi del Pd che il partito democratico sembra non voglia più ricandidare. Insomma nelle liste crocettiane potrebbero confluire deputati, senatore, onorevoli regionali di lungo corso e per questo considerati non più ricandidabili dopo tre o quattro o anche cinque mandati in vari istituzioni. Ma per il governatore parlarne adesso è inutile e perfino di cattivo gusto un anno prima delle elezioni e con un governatore in carica. Insomma lui si sente offeso nella sua attività amministrativa.
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