Un terreno di oltre 3mila metri quadrati adibito a deposito incontrollato di rifiuti è stato sequestrato a Motta Sant’Anastasia da militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Catania.

Discarica in un terreno di una azienda agricola

Investigatori delle Fiamme gialle in terreni di proprietà di un’azienda agricola hanno individuato un vasto terrapieno scosceso costituito da voluminosi inerti edilizi derivanti da attività di demolizione edifici, pneumatici usati, rifiuti speciali illecitamente smaltiti in violazione delle norme ambientali.

Capannoni abusivi

Con l’ausilio di personale dell’Ufficio Tecnico del Comune, militari della Guardia di finanza hanno scoperto anche cinque capannoni, adibiti a deposito materiali per l’edilizia, con una superficie complessiva coperta di oltre 1.300 metri quadri, che erano stati realizzati senza alcuna autorizzazione amministrativa. L’intervento si è concluso con il sequestro dell’area adibita a discarica e dei cinque capannoni e la denuncia a piede libero di due fratelli per la realizzazione del deposito incontrollato di rifiuti speciali e per la costruzione abusiva dei capannoni.

Discariche abusive problema diffuso in Sicilia

Nello corso luglio La Guardia di finanza ha sequestrato a Prizzi (Pa) una discarica abusiva. In un terreno sono stati trovati eternit, pneumatici, plastica, catrame. Materiale tossico abbandonato senza nessuna precauzione, a cielo aperto. I militari hanno sequestrato un’area adibita abusivamente a discarica di rifiuti speciali pericolosi.

Gli uomini della tenenza di Corleone, nel corso di un controllo, hanno individuato nell’area di circa mille metri quadrati, serbatoi e lastre di eternit non integre per 500 chili, sfabbricidi per circa 2.500 chili, pneumatici, scarti plastici, scarti metallici, bottiglie di vetro, una grossa cisterna in ferro e 2 recipienti in metallo contenenti 4.000 litri di catrame liquido, per complessivi 13.000 chili di rifiuti speciali.

Il responsabile, secondo le norme del Testo Unico in materia di tutela ambientale rischia l’arresto da 6 mesi a due anni e un’ammenda da 2.600 a 26.000 euro.

Contestualmente è stato immediatamente interessato il Sindaco di Prizzi, competente sull’area interessata, per l’avvio delle operazioni di bonifica.

L’attività di servizio rientra nell’ambito di una più ampia azione di vigilanza, prevenzione e tutela del patrimonio ambientale avviata dalla Guardia di Finanza sull’intero territorio provinciale.

 

Articoli correlati