‘Telecom Italia è responsabile dei disservizi e delle interruzioni prolungate, sulle proprie linee, del servizio telefonico, ed è obbligata a risarcire i propri clienti’.
Il principio è stato affermato, dal Giudice di Pace di Belpasso, a conclusione di un’azione giudiziaria intrapresa dalla Federconsumatori provinciale di Catania e dalla sezione di zona “Etna-Sud” di Mascalucia.
La vicenda risale al 2012 e ha riguardato gli abitanti dei quartieri Palazzolo e Giaconia, appartenenti al Comune di Belpasso, anche se ridosso del centro abitato di Paternò.
Gli utenti erano rimasti per parecchi mesi privi del servizio telefonico, nonostante le ripetute sollecitazioni di ripristino che erano state rivolte alla Telecom Italia, che attribuiva l’interruzione ad un presunto furto dei cavi di rame della rete. La società telefonica riteneva, insomma, l’interruzione dovuta al caso fortuito e, oltre a non adottare alcuna idonea iniziativa per un sollecito ripristino del servizio, non si era nemmeno adoperata per il ricorso a soluzioni provvisorie; negava, inoltre, il legittimo risarcimento contrattualmente previsto per gli utenti in caso di disservizio.
Gli abitanti dei due quartieri chiesero così l’aiuto della Federconsumatori, che, nel ribadire la necessità dell’immediato ripristino del servizio, chiedeva anche il risarcimento del danno subito dagli utenti. Presso la Camera di Commercio di Catania, venne avviato un tentativo di conciliazione dal presidente della Federconsumatori di Mascalucia, Lucio Traina, affinché venisse corrisposto, come previsto dal contratto di fornitura, un indennizzo e il risarcimento del danno subito dagli utenti. Ma ogni tentativo per chiudere bonariamente la questione rimase infruttuoso, per l’ostinata resistenza di Telecom Italia.
Con l’assistenza legale di Fortunato Creaco, uno dei componenti dello staff legale di cui si avvale la Federconsumatori, fu deciso, pertanto, il ricorso all’autorità giudiziaria. E il giudice di Pace di Belpasso, Maria Daniela Bentivegna, ha dato ragione ai consumatori, affermando nella sentenza che il mancato ripristino, in tempi brevi, del servizio si configurava come una inadempienza contrattuale da parte della società telefonica.
Inoltre, come mette in rilievo il presidente provinciale della Federconsumatori, Salvo Nicosia, il giudice ha affermato “l’importante principio per cui non può considerarsi caso fortuito il presunto furto di cavi telefonici, né può essere giustificato il ritardo della posa dei nuovi cavi, quando i ritardi si protraggano oltre i tempi tecnici strettamente necessari, considerato che, come più volte riconosciuto dalla Giurisprudenza, il servizio telefonico rientra, ormai, fra i servizi essenziali del cittadino”.
Il giudice ha, quindi, condannato Telecom Italia a risarcire le spese legali e i danni subiti, e a corrispondere agli utenti somme che, in base alla durata del disservizio, variano da 817 euro a oltre 1600 euro.
“Insomma – sottolinea Salvo Nicosia – la giustizia ha svolto un significativo ruolo civile di tutela non solo degli interessi ma anche della dignità dei cittadini-consumatori”.
Commenta con Facebook