Nella cattedrale di Catania, accolto da un applauso e da un volo di palloncini bianchi, il feretro della piccola Elena Del Pozzo. È la bambina di 5 anni uccisa dalla madre, Martina Patti, 23 anni, rea confessa dell’omicidio. Ad attendere il carro funebre circa trecento persone e sul sagrato una decina tra corone e cuscini di rose bianche, gialle, rosa e arancione. Qualcuno ha portato anche due cuscini con le scritte ‘Le mamme di Hakuna Matata’, la scuola che frequentava la bimba, e ‘le maestre’. Ad accompagnare la bara banca in lacrime il padre Alessandro, il nonno Giovanni, la zia Martina Vanessa e la nonna Rosaria Testa.

I funerali trasmessi in diretta

I funerali sono stati trasmessi in diretta sul profilo Facebook e sul canale YouTube dell’Arcidiocesi di Catania e officiati da Mons Luigi Renna, arcivescovo catanese. L’entrata nella cattedrale della piccola bara bianca con sopra fiori bianchi e’ stata accolta da un fragoroso applauso delle persone che si sono alzate in piedi. Il prelato ha pregato appoggiando la mano sulla piccola bara. Nella cattedrale catanese c’erano anche il sindaco di Mascalucia Vincenzo Magra, di Tremestieri, Santo Rando, il vicesindaco di Pedara Francesco Laudani, il sindaco di San Giovanni La Punta, Nino Bellia.

 

Le parole pronunciate durante l’omelia

“Tutti noi, come giudici, siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato. Ho letto su un muro della città una frase che chiedeva riposo eterno per Elena e tormento eterno per la sua mamma. Non credo che la piccola Elena sarebbe d’accordo con quelle parole, come ogni bambino”. Sono le parole pronunciate durante l’omelia dall’arcivescovo Renna, che ha esortato i genitori a “non insegnare la violenza delle parole ai figli, né sui social, né sui nostri muri già abbastanza sporchi. Perché un bambino non è capace di concepire vendette, sedie elettriche, patiboli mediatici e, se impara queste cose, le impara da noi. Sforziamoci di seminare ciò che Cristo e ogni uomo di buona volontà spargono con abbondanza: misericordia, pietà, giustizia, dialogo, prevenzione d’ogni violenza. Solo così non ci saranno più funerali com’è questo”.

Baste violenze sui bambini

Citando le parole di un pedagogista polacco, Janusz Korczak, morto nel campo di concentramento di Treblinka con i bambini orfani che aveva raccolto nel ghetto di Varsavia, monsignor Renna ha invitato gli adulti ad alzarsi “sulle punte dei piedi, per stare all’altezza dei bambini. Quando non mettiamo al centro i piccoli, perdiamo il metro per giudicare ciò che è importante. Ed ecco bambini contesi, barattati nella loro dignità e nei loro diritti, resi ostaggio dalla nostra incapacità d’amare. Basta con queste violenze. I figli sono ‘pezzi di cuore’, come si dice popolarmente. Ferire un bambino è la cosa più terribile che possa accadere a una mamma, a un papà, a un adulto. Cari adulti tenete fuori i bimbi dai vostri conflitti.Ci sono altre strade da percorrere, molto più sicure per la gioia di tutti, per vedere ritornare il sorriso sul volto dei piccoli: il dialogo, il perdono, l’umiltà di chi vuol riparare, saper uscire in punta di piedi dalla vita dell’altro, con rispetto e con la mitezza”.