Tre arresti, tra cui due minorenni, per “detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio”, dai carabinieri della stazione di piazza Dante che, per la quarta volta, sono intervenuti nello stesso appartamento.

Quarto blitz nello stesso appartamento

L’abitazione in questione, infatti, che si trova in via Di Giacomo, è già stata “teatro” di precedenti operazioni da parte dei militari dell’Arma, nel corso delle quali sono stati arrestati, complessivamente, 11 spacciatori.

L’attività informativa e la capillare conoscenza del territorio da parte dei carabinieri, che costantemente “battono” quella zona per garantire sicurezza ai cittadini, ha quindi permesso loro di scoperchiare l’attività di spaccio che era stata nuovamente allestita all’interno di quell’abitazione.

Il continuo via vai

Ai militari, infatti, non era sfuggito il via vai di persone che era ricominciato in via Di Giacomo, quindi, lo scorso pomeriggio hanno deciso di seguire gli spostamenti di alcuni giovani che uscivano proprio da quella casa. Uno di loro, bloccato quando ormai si era allontanato, aveva effettivamente in tasca 10 grammi di marijuana, che effettivamente erano stati poco prima dai tre pusher.

Acquisite, quindi, tutte le informazioni necessarie per poter procedere all’operazione, è scattato il blitz. In particolare, in quei concitati momenti, una squadra dei carabinieri in abiti civili ha fatto da “apripista” mimetizzandosi tra i clienti, permettendo, così, l’accesso alla struttura ai colleghi in uniforme.

Fatta l’irruzione, nella cucina dell’appartamento sono stati così sorpresi e arrestati i tre pusher, due dei quali minorenni, proprio mentre stavano ordinando sul tavolo da pranzo 19 dosi di cocaina, oltre 30 grammi di marijuana, banconote di vario taglio per un totale di 450 euro circa, e un bilancino di precisione. Lo spacciatore maggiorenne fermato, un catanese di 31 anni, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, oltre all’obbligo di dimora nel comune di residenza. Per i due minorenni, invece, inizialmente collocati presso il Cpa di via Franchetti, l’Autorità Giudiziaria che ha convalidato l’arresto ha disposto la misura cautelare della permanenza in casa.

Auto rubata, scatta una denuncia a Motta Sant’Anastasia

I Carabinieri della Stazione di Motta Sant’Anastasia, nell’ambito del potenziamento delle attività di prevenzione dei reati disposto dal Comando Provinciale di Catania, per aumentare la sicurezza, reale e percepita, dei cittadini, hanno realizzato un attento e capillare monitoraggio delle principali arterie stradali di comunicazione, che congiungono il paese da un lato all’autostrada Catania- Palermo, dall’altro alla trafficata strada statale 121 Catania – Paternò.
In tale contesto, una pattuglia che stava percorrendo il viale Carmine Caruso ha posto la sua attenzione su di un’Alfa Romeo Mito nera che viaggiava nel senso opposto di marcia, a bordo della quale vi era un uomo, subito riconosciuto dai militari essendo un pluripregiudicato del luogo di 32 anni il quale, sperando di passare inosservato, si è dapprima curvato sul volante, per poi accelerare la marcia.

La sua manovra, tuttavia, non ha fatto altro che insospettire ancor di più i Carabinieri che, effettuata una rapida inversione di marcia, si sono messi sulle sue tracce. Nel frangente, quando l’uomo ha capito di essere ormai braccato, ha iniziato la fuga, terminata dopo un breve inseguimento in una stradina qualche centinaio di metri più avanti, dove il soggetto, abbandonato il veicolo con gli sportelli aperti al centro della carreggiata, nonostante il tentativo di scappare a piedi, è stato subito fermato e messo in sicurezza.

Il motivo della fuga è stato presto svelato, non appena i Carabinieri hanno contattato la centrale operativa di Paternò: l’Alfa Romeo, di proprietà di una signora di 41anni, era stata infatti rubata 3 giorni prima a Catania, e la donna aveva sporto denuncia presso la caserma dei Carabinieri di Piazza Verga. Il 32enne è stato pertanto denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria per ricettazione in concorso.

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