L’organizzazione criminale che operava nel Catanese dedita a droga, estorsioni e rapine era legata a doppio filo al clan mafioso dei Laudani. Lo ha svelato la questura in conferenza stampa questa mattina nell’illustrare l’operazione “Catena spezzata”. Rivelati anche i nomi dei personaggi arrestati. Si tratta di Antonino Patanè, di 63 anni, ritenuto dagli investigatori affiliato al clan Laudani. Con lui Mario Cavallaro e Sebastiano Caudullo, entrambi di 49anni; Alfio Paradiso, di 61; Angelo Zinna, di 31; Cristian Sorbera, di 36; Sebastiano Cosentino, di 27; Orazio Bellissima, di 65; Maurizio Pappalardo, di 55 anni.

Le accuse

L’operazione condotta dalla squadra mobile di Catania su disposizione della Procura della Repubblica di Catania. I 9 coinvolti sono indagati con le accuse a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, tra cui quelli di rapina, estorsione, traffico di stupefacenti e detenzione di armi. Durante la conferenza stampa di questa mattina, alla presenza del questore di Catania Alberto Bellassai e del capo della squadra mobile del capoluogo etneo Antonio Sfameni, ha mostrato un quadro criminale ben chiaro. Antonino Patanè ricopriva il ruolo di capo anche per via della sua elevata caratura criminale con l’affiliazione al clan Laudani.

Quattro le rapine ricostruite

L’operazione ha avuto luogo tra ottobre e dicembre dello scorso anno e ha visto la commissione di quattro rapine. La prima il 12 ottobre all’interno dell’ufficio postale di via Sebastiano Catania nel capoluogo etneo. La seconda a un autotrasportatore a Campobello di Licata il 23 novembre; la terza a un distributore di carburanti ad Acireale il 26 novembre. Poi la quarta il 5 dicembre sempre a un distributore di carburanti ad Aci Catena. A questi si aggiunge una sventata rapina il 22 dicembre in una ditta di autotrasporti di Belpasso. Il comune denominatore delle rapine perpetrate è l’uso di una pistola semiautomatica.

Anche lo spaccio

All’interno dell’organizzazione criminale trovava spazio anche lo spaccio di sostanze stupefacenti, nello specifico di marijuana da parte di alcuni componenti. L’operazione ha portato al sequestro di circa 400 grammi. Gli agenti durante la conferenza hanno sottolineato come oltre i 9 indagati oggi (di cui 7 in carcere e 2 ai domiciliari) dall’ordinanza ce ne siano altri due beccati in flagranza di reato. Completano il quadro le estorsioni messe in atto dopo un furto di un furgone Fiat Ducato a due persone ad Aci Sant’Antonio, nel Catanese, e la mancanza di addentellati riguardanti agevolazioni all’organizzazione criminale da parte di Patanè. L’operazione è stata denominata “Catena Spezzata” considerata la base criminale insistente ad Aci Catena.

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