La piccola colata lavica dell’Etna iniziata nella notte tra il 27 e il 28 novembre scorsi 2022 ha tracimato la Valle del Leone. Qui si sono aperte le bocche effusive che la generano, per dirigersi verso la Valle del Bove. Queste effusioni hanno raggiunto un chilometro di lunghezza ed una quota minima di circa 2.600 metri sul mare.

Nessun rischio per l’aeroporto

E’ quanto emerge da osservazioni dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania. L’attuale fase eruttiva del vulcano attivo più alto d’Europa è confinata nella zona sommitale. Dunque, almeno per il momento, l’attuale colata lavica non impatta con l’operatività dell’aeroporto internazionale ‘Vincenzo Bellini’ del capoluogo etneo.

A giugno altra bocca craterica

Anche nel giugno scorso una nuova bocca craterica si era aperta sull’Etna che già era in attività da qualche giorno. Era scarsamente alimentata la colata che emergeva dalla bocca effusiva che si era aperta alla base della parete settentrionale della desertica Valle del Bove, in zona Serracozzo. Il flusso lavico si è espanso di poche decine di metri. Era emerso da un sopralluogo sul posto degli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. All’epoca venne accertato che la bocca si trovava a circa 1.900-1.950 metri, una quota più in alto a quella precedentemente stimata.

Le bocche apertesi a fine maggio

Ha continuato invece invariata l’attività effusiva dalle bocche apertesi il 29 maggio, tra 2.900 e 2.700 metri, con i fronti lavici attivi che hanno raggiunto una quota di 2.000 metri circa. Dal punto di vista sismico non si sono registrate variazioni significative. Le stazioni delle reti clinometrica e Gnss non hanno infatti mostrato deformazioni del suolo significative. L’ampiezza media del tremore vulcanico nel maggio scorso aveva fatto registrare una fase di graduale decremento che ha portato tale parametro da valori alti a medio-alti. Le sorgenti del tremore sono state localizzate nell’area del cratere di Sud-Est ad una quota di circa 2.900 metri sopra il livello del mare.

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