“Ringraziamo il Consiglio comunale di Catania e il suo presidente, Giuseppe Castiglione, perché nella prima seduta utile è stato discusso e approvato all’unanimità un ordine del giorno che fa proprie le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali sul futuro di Pfizer nel nostro territorio. Al sindaco Salvo Pogliese, chiamato dall’Assemblea cittadina a farsi insieme a noi portavoce delle ragioni di lavoratrici e lavoratori in sede nazionale e regionale, chiediamo ora un’interlocuzione urgente sulle iniziative assunte e da assumere per tutelare una realtà produttiva tra le più rilevanti nel nostro territorio e rompere il muro di silenzio con cui la multinazionale sta rispondendo alle nostre richieste di confronto”. Lo affermano i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Filctem, Femca, Uiltec, Ugl Chimici commentando il voto con cui il Consiglio comunale s’è impegnato sulla vertenza Pfizer.

L’impegno del Consiglio Comunale

L’ordine del giorno, firmato da tutti i capigruppo, ribadisce in premessa i contenuti della nota diffusa dalle organizzazioni dei lavoratori al termine del sit-in tenuto il 21 ottobre dinanzi ai cancelli della Pfizer alla Zona industriale. In particolar modo, il Consiglio sottolinea la denuncia sindacale sulla “inquietante chiusura dei vertici della multinazionale del farmaco a ogni dialogo sulle prospettive del sito catanese”. L’assemblea cittadina, quindi, “impegna il sindaco affinché a livello nazionale sia portavoce del ruolo fondamentale che Pfizer Catania può giocare nella battaglia contro le minacce presenti e future al diritto alla salute e alla vita dei cittadini, anche a favore di tutta l’area del Mediterraneo che qui ha il suo epicentro”.

Una “FarmaValley Catanese”

L’ordine del giorno si conclude chiedendo l’intervento del sindaco con le istituzioni regionali “al fine di riconoscere concretamente il ruolo strategico dell’industria del farmaco in terra d’Etna, favorendo l’implementazione di una FarmaValley Catanese con l’utilizzo dei fondi comunitari”.

I sindacati evidenziano rischi nel 2022

Nel loro comunicato Cgil-Cisl-Uil-Ugl insieme con Filctem-Femca-Uiltec-Ugl Chimici Catania e con i rappresentanti sindacali aziendali in Pfizer avevano evidenziato “i rischi provocati dalla scelta societaria di non investire in nuove linee per compensare la perdita di sbocchi di mercato per le produzioni storiche che sono attualmente realizzate a Catania”.

“In assenza di un qualsiasi piano industriale – avevano aggiunto – siamo preoccupati perché si fanno sempre più insistenti le notizie secondo le quali già nel 2022 i volumi di lavorazione non consentiranno di mantenere i livelli occupazionali. Noi abbiamo chiesto un incontro urgentissimo con i vertici aziendali a tutti i livelli per fugare tali e tanti incertezze, restituendo così fiducia e serenità nei lavoratori. Sarebbe inspiegabile, inaccettabile, che la multinazionale perseveri nell’attuale rifiuto a un dialogo da noi sempre favorito anche quando era servito a concordare e applicare i protocolli anti-Covid che hanno salvaguardato salute, fatturato, occupazione. Ora siamo preoccupati, perché manca del tutto il confronto relativo al piano industriale e al futuro stesso dello stabilimento a Catania”.

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