I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale etneo finalizzato al sequestro, per un valore equivalente a 1 milione e 100 mila euro, di disponibilità finanziarie e immobili di proprietà dell’imprenditore Gaetano Debole, 36 anni, socio e rappresentante legale della ‘Serenissima vigilanza srl’ con sede in Catania ed attiva nel settore dei “servizi di vigilanza privata”, ritenuto responsabile dei delitti di dichiarazione fraudolenta mediante fatture per operazioni inesistenti e di omesso versamento IVA.

Il provvedimento giudiziario trae origine da un’attività di verifica fiscale condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania nei periodi di imposta dal 2014 fino al 2018, in ragione della quale sarebbero state constatate innumerevoli irregolarità e condotte penalmente rilevanti.

La società, infatti, per l’anno d’imposta 2015, avrebbe eliminato, arbitrariamente e senza motivazione dal bilancio societario, un debito IVA mediante un credito fittizio, producendo una dichiarazione falsa ed omettendo di dichiarare l’imposta a debito per circa 400 mila euro.

Nel corso del 2016, invece, ha inserito nella dichiarazione dei redditi elementi passivi fittizi per oltre 500 mila euro tramite l’emissione di fasulle note di credito. Tali note di variazione, giustificate come operazioni di storno per errate fatturazioni, non sono state supportate dal contribuente attraverso la presentazione di idonea documentazione. Infine, per l’anno di imposta 2017, la società non ha versato, entro i termini previsti, un’imposta sul valore aggiunto per oltre 600 mila euro.

A conclusione delle indagini tributarie, le Fiamme Gialle etnee hanno, pertanto, segnalato l’imprenditore alla Procura che oggi ha delegato il sequestro per equivalente alla stessa Guardia di Finanza.

Per effetto del provvedimento cautelare sono stati sottoposti a sequestro, oltre alle liquidità presenti nei conti correnti ed alle altre disponibilità finanziare dell’indagato (tra le quali polizze vita per 50 mila euro),  4 immobili situati nei Comuni di Catania e Centuripe (EN) per un valore di oltre 500.000 euro e le quote di due società per un valore di 50.000 Euro.

 

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