• La città di Noto è sgomenta per la tragica scomparsa di Ada Rotini
  • La donna lavorava come badante e la famiglia è conosciuta nella città barocca
  • Il racconto di un testimone e le voci delle donne che la conoscevano

E’ sotto shock Noto la città di Ada Rotini, la donna di 46 anni, uccisa in via Boscia, una strada del centro abitato di Bronte, nel Catanese, dal marito con cui stava per separarsi.

Il sindaco di Noto, “atto ignobile”

“Il femminicidio è l’atto più ignobile – dice il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti – che una persona di sesso maschile possa compiere. C’è qualcosa che non quadra perché nonostante gli sforzi profusi dalle associazioni di volontariato e gli interventi dello Stato, il carnefice riesce quasi sempre a uccidere la sua vittima. Sensibilizzazione generale e iniziative nel sociale sono necessarie ma non sufficienti; bisogna mettere subito le donne minacciate in sicurezza senza alcun tentennamento e con norme precise ed efficaci”

“Conosco la famiglia”

“Conosco il figlio ed è davvero una tragedia quanto è accaduto”  racconta a BlogSicilia un testimone poco dopo avere saputo della brutale aggressione ai danni della donna, che si guadagnava da vivere come badante. “Sapevo che il figlio è in cerca di lavoro – spiega il testimone a BlogSicilia – ed anche io mi sono adoperato perché lo trovasse ma quanto accaduto è inspiegabile”.

“Povera Ada”

La notizia dell’omicidio è rimbalzata sui social ed alcuni hanno riconosciuto la vittima non appena sono circolate le prime foro della badante. “Povera Ada nessuno merita di morire perché non vuol restare con una persona. Ogni giorno giovani vite stroncate per mano di chi dichiarava di amarle”. “Ma cosa sta succedendo è una carneficina” Basta”.  “Mi dispiace tanto una donna affettuosa e con tanta vita davanti riposa in pace  dolce angelo”

 

 

Delitto nel giorno della separazione

La vittima si sarebbe dovuta separare proprio oggi dal marito, Filippo Asero che era già finito nei guai il 10 dicembre del 2001 quando venne arrestato dai carabinieri della compagnia di Randazzo per l’omicidio di Sergio Gardani, 32 anni, ucciso tre giorni prima in un agguato a Bronte.

Marito in ospedale

Sembra che il marito, dopo aver ucciso la donna abbia anche tentato di togliersi la vita. Si è puntato addosso lo stesso coltello con cui ha ferito mortalmente Ada Rotini e se lo è conficcato sul petto. Soccorso da un’ambulanza e trasportato all’ospedale Cannizzaro di Catania i medici lo hanno dichiarato fuori pericolo.

 

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