Su disposizione della Procura di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro e immobili, per oltre 1 milione di euro, emesso, su richiesta della Procura, dal G.I.P. del Tribunale etneo nei confronti della “SILVER GROUP S.R.L.”, impresa esercente l’attività di trasporto di merci su strada con sede ad Adrano (CT), e di Antonio Siverino, Francesco Siverino e Maurizio Sangrigoli, indagati nella loro qualità di amministratori di fatto e/o di diritto dell’impresa.

Gli illeciti contestati ai soggetti attengono: – da un lato, al reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle
imposte (art.11 c.1. D.Lgs. 74/2000), realizzata mediante vendite simulate di immobili aziendali in favore dei loro figli a prezzi significativamente inferiori a quelli stimati di mercato; ciò al fine di rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva di debiti erariali, per oltre € 1.400.000, connessa a pregressi illeciti tributari contestati all’impresa per gli anni d’imposta dal 2009 al 2011; dall’altro, al reato di evasione di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, realizzato mediante presentazione, per l’anno 2015, di una infedele dichiarazione annuale (art.4 D.Lgs. 74/2000) riportante elementi attivi di un ammontare inferiore a quelli effettivi ed elementi passivi inesistenti. Tale ultima condotta ha determinato per la “SILVER GROUP S.R.L.” un’evasione di IRES pari ad € 280.307,46 e di IVA pari a €
223.930,83.

In particolare a Antonio Siverino, 43 anni, sono contestate entrambe le condotte illecite descritte, essendo egli amministratore di fatto della citata “SILVER GROUP S.R.L.” e amministratore di diritto della società ‘Siver Group
s.r.l.’ – per denomiazione simile all’impresa investigata e avente in comune la sede e l’oggetto sociale – nonché la persona che i titolari delle imprese che avevano intrattenuto rapporti commerciali con la ‘SILVER GROUP S.R.L.’ hanno riconosciuto in atti come referente principale per la conclusione di accordi contrattuali.

A Francesco Siverino, 23 anni, amministratore di fatto della ‘SILVER GROUP S.R.L.’, figlio di SIVERINO Antonio e beneficiario di cessioni immobiliari effettuate dalla ‘Siver Group s.r.l.’, è contestata, per l’anno d’imposta 2015, un’evasione complessiva di IVA per oltre 200 mila euro e di IRES per oltre 280.000.

A Maurizio Sangrigoli, 42 anni, amministratore di diritto della ‘SILVER GROUP S.R.L.’, è contestata un’evasione di IVA, per l’anno d’imposta 2015, di oltre 200 mila euro.

Le indagini hanno tratto origine dagli esiti di due verifiche fiscali eseguite dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania nei confronti delle predette imprese. Le attività ispettive hanno portato alla luce
lo schema fraudolento ordito dagli indagati – consapevoli del pregresso ingente debito tributario e delle conseguenti azioni coattive dell’Erario – per svuotare, nel corso di un anno, il patrimonio immobiliare di una delle società mediante cessioni immobiliari eseguite in favore dei loro figli, anche minorenni e che certamente non potevano avere la disponibilità del denaro necessario per compiere tali acquisti.

Oltre a tali condotte distrattive è altresì emersa la commissione di una evasione di IRES e di IVA realizzata, in seno alla “SILVER GROUP S.R.L.”, abbattendo i ricavi mediante la non contabilizzazione di fatture di vendita, la doppia contabilizzazione di costi e l’imputazione di acquisti di carburante inesistenti. Nella circostanza, le verifiche effettuate hanno consentito di ricostruire oltre 1 milione di € di base imponibile sottratta a tassazione.

Per effetto di tale complesso indiziario raccolto dalle Fiamme Gialle etnee nel corso delle ispezioni di carattere fiscale, corroborato da una susseguente attività investigativa coordinata dalla Procura, l’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Catania ha disposto il sequestro preventivo (anche per equivalente) di denaro disponibile su ogni rapporto bancario riconducibile alla “SILVER GROUP S.R.L.” e agli indagati nonché, per quest’ultimi, dei beni immobili e mobili registrati di proprietà o nella loro disponibilità, fino al raggiungimento delle somme evase (1 milione di euro).