Il 16 settembre i sindaci di Modica, Noto, Catania e Siracusa presenteranno ufficialmente la candidatura unitaria a “Capitale Italiana della Cultura 2020”. Un momento per tanti versi storico che si è concretizzato al termine della riunione tenutasi venerdì scorso a Noto in cui è stato spiegato il senso della proposta di fare “sistema” presentando una unica candidatura.
Noto presenterebbe la propria candidatura (poiché il bando prevede che a presentare il dossier e la domanda sia una singola città) solo da un punto di vista formale e “burocratico” ma il “braccio operativo” di tutto l’iter sarebbe il Distretto culturale del Sud-Est (di cui Noto ricopre la presidenza).
Il senso dell’operazione è appunto quello di dimostrare che una diversa governance del territorio (in questo caso quello del Val di Noto o del Sud-Est), condivisa sinergica e corale, è possibile, in primo luogo a partire dalla valorizzazione del patrimonio storico-artistico-paesaggistico-culturale di un territorio vasto e strategico per quanto riguarda l’offerta turistica della Sicilia orientale.
Il dossier che andrà predisposto entro il 15 settembre (eredità culturale e paesaggio; cittadinanza Unesco; coesione sociale; inclusione e diritti; resilienza; ri-guardare (nel senso di rispettare e guardare con un nuovo sguardo) sarà unico e redatto dalle città di Catania, Siracusa, Noto e Modica e nell’eventualità di una conclusione positiva di tale iter, le risorse finanziarie verranno messe a bando pubblico per finanziare i progetti previsti.
Entro il prossimo 25 agosto i quattro comuni forniranno a Paolo Patanè, responsabile del Coordinamento dei Comuni UNESCO Sicilia , un proprio contributo in termini di proposte e di contenuti per arricchire il dossier della candidatura e individuare alcuni testimonial a sostegno della stessa.
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