Il Tar di Catania ha rigettato il ricorso presentato dal Consorzio “Granelli” contro l’ordinanza dello scorso luglio con la quale il sindaco Roberto Bruno aveva requisito gli impianti idrici di contrada Granelli. Il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione.
“La ragione dell’ordinanza sindacale di requisizione – dice sindaco Bruno – è stata proprio quella di voler fortemente restituire alla legalità e alla gestione pubblica, così come prevede la legge regionale, un servizio di erogazione privato che era stato svolto dal Consorzio Granelli senza regole certe e, nonostante ciò, gli alti prezzi che imponeva agli utenti finali”. Il consorzio Granelli, rappresentato da Luigi Gennuso, figlio del parlamentare regionale Giuseppe Gennuso, nasce per gestire in forma privata, consorziata, la distribuzione e la fornitura dell’acqua potabile per le abitazioni nelle contrade Granelli, Chiappa, Costa dell’Ambra e Carrata del Comune di Pachino. Nel luglio scorso la polizia ha notificato un avviso di conclusione indagini nei confronti del parlamentare regionale Giuseppe Gennuso per istigazione a delinquere. Il deputato, dopo essersi attorcigliato una catena ai polsi, aveva rilasciato un’intervista attribuendo responsabilità al sindaco di Pachino per la mancata erogazione dell’acqua in contrada Granelli.