I casi di sextortion ai danni di adolescenti attraverso i social network sono aumentati vertiginosamente negli ultimi mesi in Italia. A lanciare l’allarme è la polizia postale, secondo cui le vittime avrebbero anche meno di 15 anni. Il fenomeno consiste in una serie di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggere la reputazione di ragazze e ragazzi, diffondendo sui social immagini sessuali ottenute tramite live chat.

Cosa è il sextortion

Si tratta di un fenomeno, di solito rivolto al mondo adulto, con un enorme potenziale di pericolosità perché oggi colpisce vittime minorenni, tanto fragili quanto inesperte. Sempre più spesso la curiosità sessuale dei ragazzi li trasporta in un incubo fatto di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggerne la reputazione diffondendo sui social immagini sessuali ottenute tramite live chat. Tutto inizia con qualche chattata con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, apprezzamenti e like per le foto pubblicate. Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno man mano più spinte. Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue, con la minaccia che, in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti.

Un fenomeno sottostimato

Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a tenersi tutto per sé, a non confidarsi con nessuno, in particolare con i genitori. Per questo motivo il fenomeno è sottostimato, perché la denuncia impone ai ragazzi un disvelamento ai genitori, che a volte appare più doloroso delle minacce dell’estorsione. “Occorre essere sempre più vigili sulla navigazione on line dei propri figli, soprattutto quelli più piccoli. Sul nostro territorio, che comprende Catania, Messina, Ragusa e Siracusa, abbiamo diversi casi di vittime minorenni di sextortion e di revenge porn, anche nella fascia 10-13 anni. Quest’anno continueremo la nostra attività educativa nelle scuole sottolineando ancora una volta i pericoli di questi fenomeni” afferma il Dirigente del Compartimento Polizia Postale “Sicilia Orientale”, Primo Dirigente Marcello La Bella.

I consigli della polizia postale

La Polizia postale, visto l’aumento dei casi, ha voluto stilare una lista di consigli tra cui mai cedere al ricatto pagando le somme richieste e non vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti. Un altro consiglio è di non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui si viene contattati, ma fare gli “screenshot” delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore e fare una segnalazione sul portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto. Ai giovani si consiglia di parlarne con i genitori o con un adulto di fiducia, che sapranno come essere di aiuto per gestire la situazione. Chi ha più di 14 anni, inoltre, può sporgere una denuncia, anche in modo autonomo, in qualsiasi ufficio di Polizia.

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