Contesto ambientale e socioecomico altamente penalizzante e il ripetersi di gravi incendi. Questo in sintesi il concetto chiave di un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo economico, dell’Interno, della Giustizia e del Lavoro, depositata dalle senatrici del Pd, Camilla Fabbri e Anna Finocchiaro, in merito alla zona industriale di Pantano D’Arci a Catania.

Si tratta di una area produttiva che ospita 250 imprese e oltre 10 mila lavoratori e che rappresenta il 15% del Pil regionale del settore manifatturiero. Secondo le senatrici, però, sarebbe un’area commerciale fortemente penalizzata, soprattutto dopo  il ripetersi, negli ultimi 18 mesi, di una serie di gravissimi incendi di capannoni industriali contenenti rifiuti non smaltiti.

Incendi che hanno determinato fumi e miasmi altamente inquinanti e pericolosi per la salute dei lavoratori, costituendo un danno ingentissimo per i delicati processi produttivi. La cattiva gestione del comprensorio, poi, causa frequenti infortuni in itinere dei dipendenti e favorisce la frequenza di atti dolosi. Spesso sono le stesse imprese a dover sopperire, con interventi diretti di manutenzione, dal manto stradale all’impianto di illuminazione.

Per tali motivi, la richiesta dell’interrogazione è sapere che utilizzo sia stato fatto dei 9 milioni di euro stanziati per il risanamento della zona con la programmazione 2007-2013; quali siano le azioni intraprese da Prefettura e Questura di Catania, oltre che dall’Asp, dall’Ispettorato provinciale del lavoro, dall’Arpa; quale sia lo stato delle indagini e se il Governo non ritenga opportuno coordinare un tavolo con gli enti territoriali preposti, a partire dalla Regione, dall’Irsap, dalla città metropolitana di Catania.

La presidente della Commissione sugli infortuni sul lavoro Fabbri, il 24 ottobre, ha infatti preso parte all’iniziativa promossa, proprio nell’area industriale, dalla Confindustria di Catania e dalla STMicroelectronics, dedicata al tema “Sicurezza, legalità e responsabilità sociale. Strumenti chiave per lo sviluppo”. In occasione dell’incontro, la senatrice aveva ribadito come “la situazione di Catania contrasta con l’obiettivo di rendere il Paese attrattivo. Siamo in presenza di imprese che hanno investito, anche nella sicurezza del lavoro, e che le istituzioni, in primis la Regione, dovrebbe sostenere”.