Sono diciassette le richieste di costituzione di parte civile nel processo ’12 apostoli’ per presunti abusi sessuali su minorenni consumati in una comunità di ispirazione cattolica: otto parti lese, altrettante associazioni e la Diocesi di Acireale, rappresentata dall’avvocato Giampiero Torrisi.
Il Tribunale di Catania si è riservato di decidere nella prossima udienza, il 16 dicembre, dopo l’intervento delle parti. Tra i quattro imputati il ‘santone’ Piero Alfio Capuana, 75enne bancario in pensione, alla guida della comunità che avrebbe abusato di ragazzine tra i 13 e i 15 anni, in alcuni casi con la complicità delle madri delle vittime. E’ difeso dall’avvocato Mario Brancato. Con lui a processo anche tre presunte fiancheggiatrici: Katia Concetta Scarpignato, Fabiola Raciti e Rosaria Giuffrida. Secondo l’accusa, gli abusi, compiuti plagiando le ragazze, erano presentati come purificazione compiuta da un ‘arcangelo’ reincarnato.
Nel processo alcune delle giovani vittime si sono costituite parte civile assistite dagli avvocati Tommaso Tamburino e Salvo Pace. Intanto ha avuto accesso al rito abbreviato uno dei tre indagati per favoreggiamento: l’ex presidente dell’Associazione cattolica cultura ed ambiente di Aci Bonaccorsi, Salvatore Torrisi. Per gli altri due – l’ex deputato e assessore regionale, Domenico ‘Mimmo’ Rotella, marito di Rosaria Giuffrida, e il sacerdote, padre Orazio Caputo – la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Da intercettazioni della polizia postale di Catania emergerebbe che il sacerdote avrebbe appreso nel segreto della confessione delle indagini avviate su una denuncia per abusi sessuali e avrebbe avvisato dell’attività in corso Torrisi e Rotella. Nell’inchiesta sono confluiti gli incidenti probatori con gli interrogatori delle vittime.
Titolari dell’inchiesta ’12 apostoli sono il procuratore Carmelo Zuccaro, l’aggiunto Marisa Scavo e il sostituto Agata Consoli.
Domenico ‘Mimmo’ Rotella e padre Orazio Caputo, rinviati a giudizio per favoreggiamento personale dal Gup Simona Ragazzi, dovranno comparire, il prossimo 4 febbraio, davanti la terza sezione monocratica del Tribunale di Catania. Secondo l’accusa il sacerdote “dopo avere raccolto la confessione” del padre di una minorenne sulla denuncia presentata per “gli abusi sessuali patiti dalla figlia” avrebbe “rivelato la sussistenza dell’indagine in corso a Torrisi e Rotella” tenendo così “una condotta atta ad aiutare gli indagati ad eludere le investigazioni”. Rotella è invece accusato di avere “rivelato a Katia Concetta Scarpignato la sussistenza di indagini a suo carico, ponendo in essere una condotta atta ad eludere le investigazioni dell’autorità giudiziaria”.
(fonte Ansa)
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