Cinque persone sono rimaste ferite in un incidente sull’autostrada A18 Messina-Catania, al chilometro 72,300 in direzione del capoluogo etneo. Coinvolte due auto, una si è ribaltata. Cinque chilometri di fila attualmente in zona, due dei feriti sarebbero in gravi condizioni ma non si conoscono ancora le reali condizioni di salute. Sul posto la polizia stradale e gli uomini del Cas (Consorzio autostrade siciliane).
La tragedia sulla Palermo Messina
Si aggrava il bilancio dell’incidente dello scorso 13 ottobre sulla Palermo Messina all’altezza dell’hotel Costa Verde. Dopo Carlo Tripodo, 71 anni, morto sul colpo dopo che l’auto è finita dentro il guard-rail, è morta nella notte anche la Carolina Tripodo, la donna di 62 anni di Capo d’Orlando, ma residente con il fratello nella frazione di Caprileone.
Ferite molto gravi
Le ferite riportate dalla donna sono apparse subito molto gravi. Carolina è morta nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo, dove era stata trasportata d’urgenza subito dopo l’impatto. Che le lesioni fossero gravissime era già chiaro sin dall’inizio e Carolina Tripodo aveva già subito l’amputazione del braccio sinistro.
L’incidente il 13 ottobre
L’incidente è avvenuto giovedì pomeriggio, Carlo Tripodo era alla guida della sua Fiat Punto quando, all’altezza dell’hotel Costa Verde, avrebbe perso il controllo dell’auto, per cause ancora in corso di accertamento, che è finita violentemente fuori strada, venendo trafitta dal guardrail. Al fianco della vittima si trovava la sorella Carolina e sul sedile posteriore viaggiava la nipote, studentessa universitaria che gli zii erano andati a prendere a Palermo.
Restituita la salma per i funerali
Sono intervenuti gli agenti della Polizia Stradale di Buonfornello, i vigili del fuoco, le ambulanze del 118 e il personale dell’Anas. La Procura di Termini Imerese, che ha aperto un fascicolo d’indagine sul sinistro, non ha disposto l’autopsia sul cadavere della vittima disponendone la restituzione alla famiglia ieri mattina per la celebrazione dei funerali.
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