Sono stati mandati a processo con rito immediato i presunti capi dell’associazione per delinquere che avrebbe avuto legami con la cosca mafiosa catanese dei Laudani, e alcuni imprenditori tra gli arrestati dello scorso maggio nell’ambito dell’inchiesta della Dda milanese su presunte infiltrazioni negli appalti della Lidl in Italia e nel gruppo Securpolice che si occupa, tra l’altro, di vigilanza anche per il Tribunale di Milano.
Il gip di Milano Giulio Fanales ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dal Procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal Pm Paolo Storari per 13 persone, tra cui Luigi Alecci, Emanuele Micelotta e Giacomo Politi, ritenuti i “promotori” dell’organizzazione, i fratelli Nicola e Alessandro Fazio, ex titolari del consorzio di società che si occupa anche di security e “partecipi” al gruppo, Salvatore Orazio Di Mauro, ritenuto esponente di spicco della cosca dei Laudani, Simone Suriano, ex dipendente della catena di supermercati tedesca, ed anche Orazio Elia e Domenico Palmieri, ex dipendenti il primo della Regione Lombardia e l’altro della Provincia di Milano.
Per loro il dibattimento si aprirà il prossimo 14 novembre davanti alla settima sezione penale del Tribunale. I pm intanto hanno notificato anche l’avviso di chiusura indagini, in vista della richiesta di processo, per 15 persone tra cui Giovanna Afrone, all’epoca responsabile del Servizio Gestione Contratti Trasversali – ora sospesa – del Comune di Milano e per 10 società tra cui Securpolice Group.
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