“25 agosto 2018, Catania, io ero Vicepremier e Ministro dell’Interno. L’estrema sinistra manifesta per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti: la folla urla “assassini” e “animali” in faccia alla Polizia. Mi sembra di vedere alcuni volti familiari…”. E’ quanto afferma il vicepremier e il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini oggi su X.
25 agosto 2018, Catania, io ero Vicepremier e Ministro dell’Interno. L’estrema sinistra manifesta per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti: la folla urla “assassini” e “animali” in faccia alla Polizia.
Mi sembra di vedere alcuni volti familiari…. pic.twitter.com/Khfy8mtV5o— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) October 5, 2023
Anm: “Valuteremo come intervenire”
L’Associazione nazionale magistrati “valuterà insieme alla diretta interessata se e come intervenire”. Lo afferma all’ANSA l’Anm di Catania sul video postato da Matteo Salvini su X di una manifestazione di protesta che si è svolta il 25 agosto del 2018 nel porto di Catania contro le politiche migratorie del governo in cui il deputato della Lega, Anastasio Carrà, afferma di riconoscere il giudice Iolanda Apostolico. Il giudice Apostolico il 29 settembre con un suo provvedimento non ha convalidato il trattenimento di tre tunisini nel centro di accoglienza di Pozzallo (Ragusa) sconfessando di fatto il decreto del governo.
Carrà: “La Apostolico può smentire?”
“Ha ragione il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini: nel video che ha pubblicato questa mattina sui social ci sono volti noti. Sono certo di riconoscere la magistrata di Catania Iolanda Apostolico, che in quel 25 agosto 2018 era su un molo del porto catanese durante la manifestazione dell’estrema sinistra. La folla gridava assassini e animali in faccia alla polizia per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti. Mi rivolgo pubblicamente alla dottoressa: mi può smentire?”. Lo dichiara il deputato catanese della Lega Anastasio Carrà.
“C’è il sospetto di parzialità”
“Nelle immediatezze della pubblicazione delle ordinanze del giudice di Catania sul trattenimento dei migranti tunisini, che ci hanno lasciati stupefatti per l’evidente impostazione ideologica seguita dal giudicante, avevamo detto che avremmo chiesto lumi. Abbiamo depositato dunque un’interrogazione al ministro della giustizia affinché valuti la sussistenza di elementi per attivare i suoi poteri ispettivi. Peraltro, oggi pare aggravarsi il sospetto di parzialità del giudice in questione, dopo i video postati dal ministro Salvini e che ne provano l’impegno pubblico contro le politiche migratorie del governo di allora. Usare il potere giudiziario per piegare il diritto alla propria visione ideologica è molto grave e lede pesantemente anche il decoro della magistratura e di tutti i magistrati che quotidianamente svolgono con impegno il proprio lavoro, nel rispetto dei principi costituzionali”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione.
“I giudici siano come la moglie di Cesare”
“Le eloquenti immagini del giudice Iolanda Apostolico, ritratta in prima fila sul molo a Catania durante un’accesa manifestazione dai connotati politici, esortano un richiamo ai principi che sovrintendono il nostro Ordinamento. Il ruolo del magistrato richiede che l’autonomia e l’indipendenza non si limitino esclusivamente allo svolgimento delle funzioni giurisdizionali, ma deve riguardare anche la sua proiezione esterna”.
Ad affermarlo è il consigliere laico del Csm Enrico Aimi (Fi) , presidente della Prima Commissione del Csm, quella che si dovrà pronunciare sulla pratica a tutela della magistrata di Catania chiesta da 13 consiglieri togati. “E ‘ opportuno non dimenticare mai che la Giustizia è – mutatis mutandis – come la moglie di Cesare: non deve essere solo terza e imparziale, ma deve anche apparire tale”, afferma Aimi.
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