“E’ necessario che la politica regionale e nazionale si attivi immediatamente per il sostegno all’accordo di filiera ‘prodotto trasformato’ e per dare vita a tutte le azioni, compreso un Piano specifico di settore, necessarie ad affrontare il problema del virus Tristeza e valorizzare la produzione e la trasformazione degli agrumi siciliani, mantenendo fede agli impegni presi in sede regionale e nazionale”.

E’ questo il deciso e forte invito congiunto lanciato dal Distretto produttivo Agrumi di Sicilia e dalla CIA di Catania ai vertici della Regione e del Ministero alle Politiche Agricole. “La politica non può dimenticarsi del comparto agrumicolo –  spiega Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia -. Sollecitiamo gli organi di governo regionale a dare seguito agli accordi presi con le rappresentanze della produzione e del commercio al tavolo coordinato dal Distretto Agrumi di Sicilia e dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, rispetto all’annoso problema della trasformazione industriale e alla necessità di valorizzare le produzioni trasformate attraverso provvedimenti specifici”.

“La parte produttiva in questi mesi –  afferma Giuseppe Di Silvestro, presidente della CIA Catania e della OP Rossa di Sicilia -ha seriamente lavorato per siglare l’accordo di filiera ‘prodotto trasformato’ col sistema industriale, accordo che ritengo importantissimo per una agricoltura moderna che vuole affermarsi sul mercato”

“Sino ad oggi la parte industriale non ha espresso il suo parere – continua Di Silvestro – né tantomeno ha firmato l’accordo e riteniamo che la politica adesso debba attivarsi perché questo avvenga, altrimenti la filiera non avrà sviluppo e l’agrumicoltura siciliana ne risentirà pesantemente. Bisogna giungere a un accordo prima dell’estate. Dopo sarebbe tardi. La politica e l’assessore all’Agricoltura con il suo entourage si attivino per quanto nelle loro competenze per sostenere l’agricoltura siciliana e tutte le sue eccellenze”. 

L’Accordo di filiera ‘prodotto trasformato’, già siglato da Assessorato e Distretto, emendato dalla parte agricola e commerciale, è ancora in attesa della parte industriale che si era impegnata a produrre un documento condiviso entro maggio 2016. Così non è stato, così come soltanto due industrie hanno dato seguito alla richiesta di prolungare la campagna di trasformazione del prodotto a polpa rossa.

“Tutt’oggi stiamo ancora trasformando arance rosse – spiega Salvatore Imbesi della Agrumigel – e continueremo la prossima settimana a dimostrazione che quello che avevamo rappresentato all’assessorato all’Agricoltura era realtà: non bastava soltanto l’appello di richiesta avanzato dall’assessorato, di 15 giorni di prolungamento della campagna, e nemmeno l’adesione da parte delle pochissime aziende che ancora trasformano tarocco, affinché si potesse riuscire a ritirare tutta la merce disponibile sul mercato”