Arrestato in tre settimane per ben tre volte, ladro di marmitte recidivo viene beccato a ripetizione dalla polizia. Soltanto in questo appena trascorso fine settimana è stato arrestato due volte, in entrambi i casi perché aveva violato la misura dei domiciliari. Inoltre è stato anche denunciato perché sospettato di aver continuato a dedicarsi alla sua attività preferita, quello del ladro di catalizzatori.

Il primo arresto

La misura cautelare degli arresti domiciliari era iniziata lo scorso 26 gennaio quando l’uomo, un 34enne residente a Librino, era stato arrestato per il tentativo di rubare il catalizzatore di un’autovettura parcheggiata in una strada del centro cittadino e già da quel momento si sono susseguiti diversi episodi di evasione.

Il week-end

Nel pomeriggio di sabato è stato fermato a bordo di un’autovettura, condotta dalla moglie, mentre si trovava in piazza della Repubblica. Arrestato per evasione, su disposizione del pubblico ministero di turno, ha nuovamente ripristinato la misura cautelare degli arresti domiciliari. Ma nel corso della notte tra domenica e lunedì una nuova trasgressione: questa volta è stato bloccato in via Reclusorio del Lume, mentre si trovava a bordo di una vettura presa a noleggio.

I sospetti

A bordo della vettura, con ogni probabilità noleggiata per la sua “attività” di “ladro di marmitte”, sono stati rinvenuti due catalizzatori e una sega elettrica evidentemente utilizzata per asportarli da altrettante vetture. Queste prove, oltre all’arresto per evasione, sono costate all’uomo una denuncia per ricettazione. Su disposizione del pm di turno, il 34enne ha avuto ripristinata la misura cautelare domiciliare.

Il fenomeno dei furti di catalizzatori

Quello dei furti di catalizzatori è un fenomeno che interessa in particolare le auto più datate, poiché il loro impianto di scarico contiene una quantità di metalli nobili maggiore rispetto alle auto di ultima generazione, e ciò garantisce maggiori profitti. In ogni marmitta si recuperano in media 1,5 grammi di platino, 0,6 grammi di palladio e 0,02 grammi di rodio. Se si pensa che un grammo di rodio è quotato circa 400 euro, mentre il palladio vale circa 82 euro, il conto è presto fatto: ogni pezzo rubato può rendere dai 100 ai 400 euro.

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