La corsa più antica del mondo, la Targa Florio, per promuovere il meglio del mondo, i prodotti dell’agricoltura italiana. L’idea, quasi una provocazione, è venuta a Walter Massa, l’enologo che ha promosso la rinascita del Timorasso, l’antico vitigno autoctono coltivato nel sud Piemonte, che di recente è stato ospite con il filosofo del vino Gae Saccoccio nella tenuta sull’Etna, Monaci delle Terre Nere.

Al termine di una cena curata dallo chef Bleri Dervishi , con un menù che ha raccontato e reinterpretato i un territorio altrettanto unico come l’Etna a cui sono state abbinate le etichette della Cantina Vigneti Massa (Derrhona, Montecitorio, Monleale, Bigolla, Croatina), l’enologo ha lanciato la provocazione.

“Qui si corre la più antica fra le competizioni automobilistiche. In Sicilia – dice Massa –si sono sfidati i grandi marchi dell’automobilismo, sarebbe formidabile poter associare a queste eccellenze quelle della nostro territorio, di tutta Italia, perchè per ogni chilometro c’è un gusto e sarebbe formidabile replicarlo qui!”

Proprio il concetto di terroir per Massa ed Saccoccio ha il senso della ‘comunità’ e nelle comunità si condividono sapori ed esperienze. E’ quello che in certo senso sta facendo da tempo Monaci delle Terre Nere che un luogo ai confini della spiritualità partorito dal sogno di Gudio Coffa e Ada Calabrese che, senza poca fatica, hanno ridato lustro ad una fetta di mondo che è riparato a nord dall’Etna e si specchia nel mare Jonio.

Nel relais, un’antica casa nobiliare dell’800 ci si incontra parlando di vini e gustando prelibatezze provenienti da ogni parte: i gusti esplodono al palato e si scopre che i sapori non hanno confini.

Un luogo dell’anima che ristora i sensi dove è facile imbattersi in stranieri che hanno scelto di vivere la Sicilia che è stata narrata da Goethe e dai nostri campioni della letteratura. Un’esperienza da vivere senza alcun ripensamento.