Ergastolo per Agatino Tuccio e 23 anni di reclusione per Salvatore Di Mauro: è la sentenza della quarta Corte d’assise di Catania, presieduta da Sebastiano Mignemi, nel processo per l’omicidio di Dario Chiappone, il 27enne ucciso con sedici coltellate alla gola e al torace a Riposto la sera del 31 ottobre del 2016.

Il movente, secondo la ricostruzione dell’accusa, rappresentata in aula dal sostituto Santo Distefano, sarebbe passionale. I due imputati sono stati condannati anche al risarcimento del danno dei confronti delle parti civili costituite, da liquidarsi in separato giudizio e al pagamento della provvisionale in complessivi 321 mila euro nei confronti di quattro familiari della vittima.

Resta ancora sotto inchiesta, per concorso in omicidio, il ‘killer delle carceri’, Antonio Marano, 76 anni. Ad accusarlo sono le sue impronte digitali trovate da militari del Ris sul luogo del delitto.

Il 21 dicembre del 2019 i carabinieri di Catania, nell’ambito di un’indagini coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare nel carcere dove era già detenuto perché arrestato nel maggio 2019 da militari dell’Arma che lo avevano trovato in possesso di una pistola calibro 7,65.

Sicario del gruppo dei ‘Cursoti’ milanesi, pluriergastolano, era tornato in libertà da circa sei anni. Antonino Marano, assieme a Antonino Faro e al rivale Vincenzo Andraus, e’ uno dei ‘killer delle carceri’, autori di diversi omicidi e gesti eclatanti, come l’evasione nel 1978, assieme a tre complici, compreso Faro, dal carcere di Catania.

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