• Smantellata la cosca Scalisi ad Adrano
  • Quindici persne arrestate dalla polizia
  • Mafia, droga, armi ed estorsioni i reati

Sarebbero i componenti territoriali del clan dei Laudani , tutti appartanenti alla cosca Scalisi ed avrebbero gestito la drga, le armi della cosca e le estorsioni anche per occuparsi dei ‘carcerati’ come nello stile mafioso. Per questo sono  destnatari di un provvedimento del gip del Trbunale di Catania nell’ambito di una vasta operazione antimafia della polizia nel Catanese.

Smatellati traffici e organizzazione

Gli inquirenti ritengono, ad Adrano, di aver colpito la cosca Scalisi, un’articolazione territoriale del clan Laudani e di averne smantellato i traffici e l’organizzazione para militare.

Quindici arresti

Sono quindici le persone destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare che è stata eseguita ad iniziare dalle prima ore del mattino.

I reati ipotizzati

I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, traffico e spaccio di droga, detenzione di armi e ed estorsioni aggravate dal metodo mafioso.

Durante le indagini della polizia, coordinate dalla Procura distrettuale di Catania, sono stati documentati atti intimidatori e ritorsioni nei confronti dei familiari di un collaboratore di giustizia.

L’ultima precedente operazione contro il clan Laudani

L’ultima, in ordine di tempo, precedente operazione contro il clan Laudani risale al mese di dicembre dello scorso anno. Si trattò di un blit che portò  al fermo di 18 persone. Gli arresti vennereo eseguiti dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale su delega della Dda. Gli arrestati sono indagati a vario titolo per associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, usura, turbativa d’asta, favoreggiamento personale, detenzione e porto di armi da fuoco. le Fiamme Gialle hanno anche eseguito il sequestro preventivo, per un valore complessivo di un milione di euro, delle quote sociali e del patrimonio aziendale della “Friscus srl”, che opera nel setore della logistica per trasporti, la cui proprietà sarebbe stata fittiziamente intestata a una prestanome del clan.

Le indagini  riguardarono 37 soggetti. Scoperto un giro di pizzini che Orazio Scuto “il vetraio”, reggente del “clan Laudani” per il territorio acese e detenuto a Caltanissetta, faceva recapitare gli ordini. i pizzini erano nascosti nelle confezioni di succhi di frutta o barrette di cioccolato e venivano portati all’esterno del carcere grazie all’aiuto di Valentina Scuto. Il clan era gestito di fatto da Litterio “Rino” Messina. Sono stati ricostruiti episodi di estorsione nei confronti di imprenditori catanesi posti in essere da esponenti del clan Santapaola.

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