Venerdì 29 luglio, dalle ore 18.30, ad Aci Trezza, sulla terrazza del ‘Lido dei Ciclopi’, bene confiscato alle mafie e luogo simbolico nella battaglia a favore della legalità, sarà inaugurata, con un convegno, la campagna nazionale del patronato Enas Ugl “Causa del decesso: lasciata sola”.  

Titolo del dibattito, organizzato da Giovanni Musumeci, segretario provinciale dell’Utl Catania, sarà “Antiviolenza sulle donne: obiettivo comune! Il ruolo del patronato e del sindacato nella campagna di prevenzione”.

Ad aprire il dibattito il Presidente dell’Enas Ugl, Stefano Cetica, che focalizzerà l’attenzione sul tema del femminicidio e, soprattutto, sull’iniziativa messa in campo dal patronato per la tutela dei diritti e della vita di tutte le donne.

Il 30 luglio e il 6 agosto, infatti, gli operatori del patronato e i sindacalisti dell’Ugl saranno impegnati in un concreto lavoro di assistenza e, soprattutto, di contatto diretto con il territorio, in cento piazze d’Italia. Durante la campagna di sensibilizzazione sarà distribuito anche un vademecum, una raccolta di norme legate alla difesa dei loro diritti.

Interverranno al convegno: Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, Ferdinando Buceti, Vice Questore aggiunto di Catania, dirigente della divisione Polizia anticrimine, Giulia Scalia, assistente sociale Centro Antiviolenza ‘Galatea’, Giusi Fiumanò, responsabile settore Pari Opportunità Unione territoriale Ugl Catania, Daniela Ursino, psicologa – psicoterapeuta Centro antiviolenza ‘Thamaia’, Giusy Vernaci, psicopedagogista U.O. Educazione alla salute, A.O.U. Policlinico – V.E di Catania.

Le conclusioni spetteranno all’on. Renata Polverini, Vice Presidente della XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati di Forza Italia. Durante il dibattito porteranno le loro testimonianze le madri di vittime della violenza di genere. Modererà il dibattito Sarah Donzuso, giornalista di ‘Video Mediterraneo’.

“L’Enas vuole dare il suo importante contributo per contrastare un fenomeno drammatico che bisogna denunciare con forza. Una battaglia sociale, economica e, sopratutto, culturale da vincere insieme – precisa il Presidente dell’Enas Ugl -. Scendiamo in piazza, quindi, per realizzare un check up dei diritti violati. Anche perché, ai danni delle donne, c’è una realtà di violenza che ha mille sfaccettature e che passa per le sopraffazioni che le donne sono  obbligate a vivere ogni giorno, anche sul posto di lavoro”.

Troppo spesso – conclude Cetica–  nei nostri uffici giungono mamme in dolce attesa che sono state licenziate o lavoratrici  alle quali viene negata  la carriera o la corrisposta retribuzione inferiore a quella dei loro colleghi maschi. Troppe volte viene impedita la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro o la stessa fruizione della legge 104/92″.