Prende sempre più corpo l’ipotesi che i resti umani trovati ieri dalla guardia di finanza in una grotta dell’Etna possano essere quelli appartenenti a Mauro De Mauro, il noto giornalista de L’Ora rapito da un commando mafioso e scomparso la sera del 16 settembre 1970. Per le poche informazioni sin qui raccolte, i resti appartengono ad un uomo dall’apparente età di 50 anni, alto circa un metro e settanta e con delle malformazioni congenite a naso e bocca. E’ stato trovato dai militari del soccorso alpino della guardia di finanza di Nicolosi.

I primi riscontri

Secondo i rilievi eseguiti dalla sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale dei carabinieri di Catania il decesso risalirebbe a un periodo compreso tra la fine degli anni Settanta e gli anni Novanta. Sembra l’uomo sia entrato volontariamente nella grotta, difficilmente accessibile, e che sia morto per cause non violente: probabilmente non è riuscito ad uscire. A trovare il corpo è stato il fiuto del cane da ricerca e soccorso Halma, un pastore tedesco della guardia di finanza, che abbaiava e dava evidenti segni di interessamento all’ingresso della grotta. Indagini sono in corso per l’identificazione dell’uomo.

I dettagli

Per questo, oltre che vagliare le denunce di scomparsa, gli investigatori hanno diffuso il dettaglio degli abiti che indossava: lunghi pantaloni scuri, una camicia chiara a righe, un leggero maglione di lana, una cravatta nera, una mantellina di nylon verde scuro, un cappello di lana con pon-pon e degli scarponcini Pivetta numero 41. Rinvenuti anche delle monete di vecchie lire e un orologio Omega con cinturino e un piccolo pettine con custodia. Eventuali segnalazioni di persone scomparse che corrispondano alla descrizione possono farsi al numero di telefono 0955192125 del comando provinciale della guardia di finanza di Catania.

Chi era De Mauro

Per L’Ora De Mauro aveva seguito diverse inchieste su mafia e politica, droga e comitati d’affari. Sulle cause della sua scomparsa Leonardo Sciascia disse: “Ha detto la cosa giusta all’uomo sbagliato e la cosa sbagliata all’uomo giusto”. Il corpo del giornalista non è mai stato trovato e le piste seguite negli anni dagli investigatori sono andate dal caso Mattei al golpe Borghese.

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